SORA – Monumentale affresco del Maestro Notari inaugurato in Sala Consiliare
Il Palazzo Comunale di Sora si arricchisce di una nuova e monumentale opera artistica. Venerdì 31 luglio 2015, alle ore 17.30, sarà inaugurato il dipinto di Antonio Notari, posto nell’importante cornice della Sala Consiliare. Presenzieranno alla cerimonia il Sindaco Ernesto Tersigni e le autorità religiose, civili e militari.
Il dipinto rappresenta un importante fatto storico: la furia devastatrice con cui Federico II, nel mese di ottobre del 1229, rioccupò Sora, mettendola a “ferro e fuoco” ed additandola a monito per tutte le altre città ribelli al suo potere. Un evento che va contestualizzato nel periodo delle lotte fratricide tra guelfi e ghibellini di cui anche Sora fu prima soggetto attivo e, poi, oggetto passivo.
Il dipinto, che occuperà l’intera parete della Presidenza del Consiglio, è stato donato al Comune dal Maestro Antonio Notari, artista nato a Napoli ma che ha fatto di Sora la sua città d’elezione. Di vasta cultura figurativa, allievo di Carlo Striccioli, Alberto Ziveri e del Maestro Guido Casciaro, Notari lavora e vive a Sora da circa trent’anni, dando lustro alla città attraverso successi internazionali, conseguiti in rassegne e concorsi, ex multis in Francia, Olanda, Nigeria, Stati Uniti e Giappone.
“Venerdì 31 luglio l’Amministrazione Comunale avrà l’onore di inaugurare un’opera pregevole e di alto valore, realizzata da un artista del calibro di Antonio Notari che ringrazio per la generosità della sua donazione, nata dalla collaborazione con l’Osservatorio Europa. La scelta della Sala Consiliare per la collocazione della monumentale tela non è casuale essendo il luogo simbolo del dialettico componimento dei diversificati interessi che pervadono l’intera comunità locale. Il messaggio che l’opera intende trasmettere è chiaro ed inequivocabile: quando un popolo non trova al suo interno la concordia per risolvere i propri problemi sociali perché diviso dall’odio fazioso, prima o poi finirà sotto la furia devastatrice di forze esterne” dichiara il Sindaco Ernesto Tersigni.
Diego Mammone spiega bene il senso dell’opera: “Antonio Notari, nel suo dipinto, ha voluto riproporre l’atmosfera che ha preceduto di poco l’assalto, interpretando l’evento per compiere un recupero, nella memoria civica collettiva, di un episodio avente particolare rilevanza storica e quasi completamente ignorato dai sorani. L’opera pittorica, quindi, si è orientata al recupero culturale di una identità storica smarrita. Il dipinto avrebbe dovuto essere realizzato ad affresco ma, per motivi logistici legati all’inamovibilità degli arredi e alle necessità di fruizione della sala, l’artista ha dovuto optare per una tecnica meno invasiva nel periodo della realizzazione: un olio su tela di dimensioni ciclopiche, le sole che possono garantire la monumentalità e magnificenza che avrebbe lo stesso soggetto realizzato ad affresco”.