SORA – Sanità, le spigolature di Rodolfo Damiani
Dice il Vangelo: non si possono servire contemporaneamente due padroni, Dio e il diavolo.
Questo vale in assoluto: forse oggi qualcuno sta meditando questa verità, soprattutto quelli che hanno sostenuto la DG della ASL e non possono lucrare in alcun modo per la loro scelta. Forse qualcuno di coloro che ha demonizzato i Comitati che lottavano per il bene comune e ha dato alla DG della ASL una comoda sponda di credibilità da cui affermare piani tanto cervellotici quanto inattuabili; forse coloro i quali hanno pensato di avere benefici senza pagare pegno; forse qualcuno che ha creduto di essere giunto a capo di un’isola felice, non accorgendosi che l’infelicità era scientemente, proterviamente, lucidamente organizzata per tutti.
Questo è il quadro della sanità della ASL di Frosinone:
– liste di attesa di cui si vergognerebbero anche in Burkina Faso. Viene spontanea la domanda: che fine hanno fatto i 600.000 euro che si dovevano investire per accorciare le attese? A chi sono andati? Chi ha controllato la spesa?
– le case della salute oggi sono definite inutili e inefficienti dagli stessi che ne parlavano come della svolta copernicana della sanità
– i reparti di Ostetricia e Ginecologia stanno chiudendo tutti. Probabilmente nella politica neo malthusiana di Zingaretti e dei suoi mentori locali in Ciociaria non si debbono più avere bambini, Però ci stanno promettendo le case della maternità, oggetti misteriosi come le case della salute.
Quindi:
La TAC è un esame che è come l’araba fenice
La Cardiologia è in disarmo
La pediatria è vittima del tourn over, mancato
Le analisi cliniche, mi viene riferito, vengono guardate con scetticismo in altre strutture sanitarie a causa dei giri turistici che debbono affrontare prima dell’esame
I pronto soccorso: parlarne è come sparare sulla Croce Rossa.
Qui mi fermo e mi chiedo PERCHE’?
Perchè tanto accanimento contro questa terra?
Perché con scientifica crudeltà si stanno rendendo inutili strutture che avevano un bacino di utenza adeguato, depauperandole a poco a poco di apparati tecnici e di uomini?
Perché persone anche degne di considerazione si prestano alla farsa di una sanità in progresso quando la nostra sanità è in pieno regresso?
Io rilancio il grido di dolore delle mamme che dovranno partorire distanti da casa, degli anziani sgomenti e intimoriti di doversi ricoverare e, speriamo mai, morire lontano dagli affetti familiari, dei bambini che saranno ricoverati lontani dai loro cari, a cui si aggiunge il “J’ACCUSE” dei giovani che vedono non messi a ristoro della loro disoccupazione i 400 posti di lavoro che servirebbero per riportare la sanità alla sufficienza.
Questo appello è rivolto agli uomini che ancora hanno a cuore la loro terra e i loro fratelli, prima degli equilibri politici e del tornaconto personale.
Ricordate con la sanità voi state ricacciando indietro questa Provincia di 100 anni.
Rodolfo Damiani