CECCANO – Il Comune recupera e restaura le maggiori opere ‘patrie’

Restauri, pubblicazioni, convenzioni, recuperi ed eventi culturali. Per Stefano Gizzi, Assessore alla Cultura nell’attuale Amministrazione Caligiore “sono moltissime le priorità su cui intervenire”. Per i restauri, oltre al “Monumento di P.zza XXV luglio, a causa dell’inquinamento che lo sta deteriorando, un intervento andrà assicurato al portale in pietra della Chiesa di San Nicola”, che “rappresenta un capolavoro assoluto, un monumento nazionale”.
Da recuperare per Gizzi “sono anche tele del XVII e XVIII secolo presenti in edifici e chiese comunali” e, quindi, appartenenti all’intera comunità. Una comunità che ha visto raccontare la sua storia in “Notizie Storiche di Ceccano”, opera scritta “nel 1858 da Nicola Sindici e che, ristampata, invieremo alle scuole e alle famiglie della nostra città che, in gran parte, non la conoscono”.
Un impegno mirato dunque a rafforzare il senso di appartenenza locale anche “con l’opera di Carlo Cristofanilli sulla Chiesa di San Giovanni Battista”. Il piano di osservazione delle priorità passa poi per Gizzi anche ai Castelli, in primis a quello “dei Conti, dove molte cose andranno riviste”, compresa la sua destinazione “con la possibilità di adibirne parte a Museo di un prestigioso Ordine Cavalleresco, poiché un membro della Casata dei de’ Ceccano, tale Stefano, fu Priore di Roma dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e di Rodi – oggi chiamato di Malta – e da cui Giovanni de’ Ceccano ebbe un’importante Commenda”.
Per Castel Sindici che, ricorda l’Assessore, “fu sede di una casa vinicola prestigiosa, le proposte di intervento prevedono l’immediata videosorveglianza dell’area, purtroppo soggetta a vandalismi quotidiani, e nel futuro il reperimento di finanziamenti per destinarlo a mostra permanente e museo di vini, dato che questa dimora sede di etichette pregiate, fu fondata dal Cav. del Lavoro Stanislao Sindici, che con i suoi bianchi e rossi vinse i maggiori concorsi al mondo”. Restituire poi “al rango di Giardino all’Italiana la Villa Comunale, per farla inserire nel circuito dell’Associazione Italiana dei Giardini all’Italiana”, che per Gizzi –  favorirebbe l’arrivo di visitatori”, attratti anche da mostre delle opere originali di Aurelio (foto) e Cesare Tiratelli, Pio Joris, Scipione Simoni, Stefano Donadoni, che alla fine dell’Ottocento, ritraendo numerosi scorci di Ceccano, furono presentate in tutta Europa ed in America.

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