FROSINONE – Campione (Coldiretti): Sulla Valle del Sacco basta indugi, bisogna agire

“Non ci sono più riflessioni, considerazioni, ragionamenti da fare. Li abbiamo tutti esauriti in dieci anni di emergenza ambientale, sanitaria, umanitaria ampiamente conclamata. Dobbiamo accelerare. Dobbiamo velocizzare. Ora dobbiamo bruciare le tappe. Dobbiamo risolvere. Definitivamente. Non abbiamo prove d’appello davanti a noi. Dobbiamo rispondere con dignità e profondo rispetto ai disagi, alle perdite economiche, alla chiusura di stalle e aziende agricole, ma soprattutto alla sofferenza di quelle famiglie che, a causa dell’inquinamento ambientale, hanno vissuto il dolore della malattia e della perdita di un congiunto. I dati del Ministero della Salute che certificano l’eccesso di mortalità nei comuni della Valle del Sacco non debbono in alcun modo prestarsi a nuove polemiche o ulteriori approfondimenti, ma impongono una assunzione di responsabilità ancora più marcata e consapevole sulla necessità di agire in fretta, di bonificare, di risanare in tempi certi e brevi, per evitare che la conta delle morti direttamente riconducibili al disastro ambientale continui all’infinito come un triste bollettino di guerra e per evitare che altre attività agricole e zootecniche siano costrette a chiudere i battenti. Il territorio è chiamato a fare squadra per tutelare la salute della popolazione e salvaguardare l’economia del comprensorio”. Lo dichiara il direttore provinciale della Coldiretti di Frosinone, Giuseppe Campione.
“Notizie che addolorano. Conferme che inquietano soprattutto chi – commenta Vinicio Savone, presidente provinciale della Coldiretti – vive e lavora proprio nella Valle, come nel mio caso. Quanto fatto finora non è bastato, evidentemente. Serve uno scatto nella incisività del sistema di misure che Regione Lazio e Ministero, ciascuno per la propria parte di competenza, dovranno calare sul territorio per rimuovere radicalmente le fonti e le conseguenze dell’inquinamento. Partendo dal presupposto che garantire la sopravvivenza delle attività agricole – conclude Savone – non significa soltanto tutelare l’economia, ma anche assicurare la presenza di un presidio di vigilanza a difesa dell’ambiente, della integrità del suolo e delle acque”.

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