FROSINONE – “FP CGIL e CGIL Medici in difesa del ruolo dei Distretti Sanitari”
“Nonostante le affermazioni contenute nello stesso Piano Strategico 2014 – 2016 adottato dalla ASL di Frosinone, in cui si sostiene che “ il Distretto costituisce il punto centrale della presa in carico del paziente…”, in realtà le scelte concrete operate dalla Direzione Strategica Aziendale perseguono evidentemente tutt’altra finalità. La FP CGIL e la CGIL Medici di Frosinone hanno denunciato infatti da subito che il nuovo Atto Aziendale ha una visione “ospedalocentrica” e l’allarme della CGIL è confermato inequivocabilmente dalla nuova Struttura Organizzativa, predisposta unilateralmente dalla Direzione Strategica. Il Distretto infatti solo a chiacchiere viene definito dalla “Direzione Mastrobuono” come una Struttura Centrale nell’organizzazione della Medicina del territorio, una medicina da potenziare e sviluppare tenendo conto della nuova realtà demografica che vede l’aumento in questa provincia della popolazione anziana portatrice di patologie croniche e, nel contempo, di persone immigrate con famiglie giovani composte da bambini che spesso hanno problemi di inserimento, di minori che presentano problemi psicologici che richiedono tempestivamente complessi interventi di equipe plurispecialistiche, di fasce giovanili che presentano la necessità di rispondere a nuove problematiche che scaturiscono dalla complessità dalla realtà in continuo mutamento che si trovano ad affrontare. Il nuovo Atto Aziendale della ASL di Frosinone, così come delineato dalla nuova Struttura Organizzativa sopra richiamata, smantella tutta la rete che si era creata negli anni sul territorio dei 4 Distretti di riferimento, attraverso ad esempio le Unità Operative Consultoriali e dei Servizi di Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva, punti di riferimento per le Amministrazioni Comunali e per la tanto decantata integrazione sociosanitaria. La FP CGIL e la CGIL Medici hanno contestato con forza per questi motivi la decisione aziendale di tagliare drasticamente questi Servizi, che rammentiamo passano da 17 Strutture a 5, corrispondenti ad una riduzione del 75% dei dirigenti apicali cui faceva capo la responsabilità e l’efficienza di servizi tanto delicati ed importanti rivolti all’utenza per definizione più fragile e che troppo spesso per questo non ha voce e viene più facilmente sacrificata. La Regione Lazio e la ASL di Frosinone hanno deciso di ignorare sul territorio i bisogni delle persone svantaggiate e più bisognose di questa provincia, strutturando ad esempio con una sola Unità Operativa Semplice aziendale sia i Consultori che i servizi per la Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva, frustrando e non riconoscendo il lavoro egregio garantito da anni dai professionisti di questi servizi, che hanno operato al meglio per il bene dei loro piccoli utenti, nonostante le mille difficoltà causate dalla grave carenza di organico e di mezzi economici a disposizione. Evidentemente a nessuno della Direzione Strategica importa che quei professionisti rappresentano la vera “rete” fondamentale attraverso la quale i Distretti possono operare concretamente sul territorio, altrimenti come si può pensare di passare dalle 12 Strutture Semplici esistenti in ogni Distretto Sanitario a solo 2 Unità Operative Semplici per l’intera ASL? Di fatto si è deciso di svuotare il ruolo dei Distretti e di annullare tutti quegli interlocutori che dovrebbero sviluppare l’integrazione fra servizi sanitari e servizi sociali territoriali, di conseguenza stravolgendo tutte le procedure legate ai percorsi funzionali per la presa in carico dei pazienti, con il rischio di alimentare logiche “clientelari” e comunque non trasparenti a danno dei più deboli. Rammentiamo che parliamo di servizi che si occupano tra l’altro: 1) di bambini con problemi neurologici, psicofisici, portatori di sindromi genetiche, autistici o con difficoltà cognitive ; 2) di donne, di famiglie, di minori e adolescenti, svolgendo un ruolo fondamentale nella prevenzione di disturbi riguardanti la sfera fisica, psicofisica e sociale di questi soggetti. La FP CGIL e la CGIL Medici rimarcano ancora una volta la necessità di un ripensamento da parte del Direttore Generale Prof.ssa Mastrobuono, a cui chiedono con forza di rivedere le proprie scelte, in particolare rispetto all’organizzazione dei Distretti Sanitari, convinti della necessità di riconoscere il giusto rilievo alle Strutture territoriali di cui sopra, che devono rispondere alle reali esigenze del bacino di utenza più fragile della nostra provincia”.
COMUNICATO STAMPA CGIL Medici e FP CGIL