MARSICA – Salviamo l’Orso, tempo di bilanci per l’associazione

Tempo di bilanci per i volontari di Salviamo l’Orso che hanno speso la loro estate lavorando a numerosi progetti che mirano a garantire la conservazione della popolazione di orso bruno marsicano, la popolazione di Ursus Arctos oggi più in pericolo sul nostro pianeta.
In collaborazione con il Parco Naturale Regionale Sirente Velino, è stata ultimata nei giorni scorsi la seconda fase del progetto denominato “Caring for dogs saves the bear” che ha riguardato la profilassi sanitaria dei cani da guardiania, l’iscrizione in anagrafe, l’educazione e la sensibilizzazione di proprietari e allevatori a una corretta gestione dei cani all’interno dell’area protetta, per la conservazione delle specie selvatiche come orso e lupo.

Nel periodo compreso tra primavera ed estate, grazie al contributo finanziario di PATAGONIA e AISPA (Anglo Italian Society for the Protection of Animals) e sotto la direzione del veterinario Dott. Giuseppe Cotturone, incaricato dall’associazione, il progetto si è concretizzato in una serie di attività sul territorio dell’area protetta:
 Sopralluoghi nelle aziende e in area pascolo al fine di censire gli animali presenti, valutarne le condizioni di salute e le possibili interazioni con lupo e orso;
 Visite cliniche e vaccinazioni dei cani da guardiania in buone condizioni di salute presenti nelle aziende e in area pascolo;
 Trattamento antiparassitario dei cani con sospetta parassitosi intestinale, con particolare riguardo ai cuccioli e ai cani giovani;
 Controllo della presenza del microchip e registrazione in anagrafe dei cani da guardiania;
 Educazione e sensibilizzazione degli allevatori e gestori del bestiame e dei cani a una corretta gestione sanitaria dei cani da guardiania e alla prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie comuni a lupo e orso;
 Complessivamente, nel corso delle attività sono stati vaccinati 150 cani nei riguardi delle malattie più diffuse (cimurro, infezioni respiratorie sostenute da adenovirus di tipo 2, parainfluenza, leptospirosi e parvovirosi), mentre per 31 cani si è proceduto all’applicazione del microchip e conseguente registrazione nell’anagrafe canina.

La campagna promossa dal Parco e da Salviamo l’Orso ha fatto registrare una grande e spontanea attenzione verso le attività appena concluse ed un positivo riscontro verso tali azioni e fiducia nell’Ente Parco e nell’Associazione Salviamo L’ Orso.
Contemporaneamente, dallo scorso giugno, a Pettorano e Rocca Pia in Provincia di L’Aquila, sempre in Abruzzo si è dispiegato Il progetto pilota denominato “Bear Smart Community – Comunità a misura di orso”.
Il territorio di questi due comuni si trova a cavallo tra le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale della Majella. Negli ultimi anni è diventato un corridoio verde privilegiato per gli spostamenti degli orsi marsicani tra queste due grandi aree protette e la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio (sito di interesse comunitario IT7110100) che in parte lo comprende e che tutela dal 1996 questa zona fondamentale per la sopravvivenza dell’orso bruno marsicano.
Il 12 settembre 2014 un giovane maschio di orso bruno marsicano fu ucciso a Pettorano dopo un’estate punteggiata di danni arrecati alle stalle ed agli orti del paese che provocò la reazione esasperata e irresponsabile di uno dei proprietari danneggiati.
Con l’aiuto di un finanziamento ottenuto da un organismo internazionale l’IBA (International Bear Association) e la collaborazione della Riserva, Salviamo l’Orso ha impostato, pagato ed eseguito tutta una serie di azioni miranti a creare un nuovo rapporto di possibile convivenza tra l’orso e le attività umane. Dall’installazione di nuovi recinti elettrificati al posizionamento di cassonetti per i rifiuti a prova di orso, alla pulizia dei sottopassi della SS17 per finire con gli incontri di informazione alla popolazione in cui l’associazione è stata affiancata oltre che dalla Riserva anche dalla locale associazione “Dalla Parte dell’Orso”, si è lavorato tutti in sinergia per far sì che la presenza di una specie così rara e minacciata venisse percepita non più come una minaccia ma come un’opportunità per il territorio.
La ciliegina sulla torta di questa storia virtuosa è stata la presenza continua di più di una decina di ragazzi inglesi che hanno soggiornato a Pettorano nell’ambito di un progetto “ERASMUS” promosso dall’associazione e dalla Riserva, ragazzi che hanno lavorato al progetto e movimentato piacevolmente l’estate pettoranese.
Nel frattempo la segnaletica stradale dedicata a mitigare il rischio di investimento dell’orso è stata estesa ad ulteriori tratti delle arterie che attraversano le aree protette abruzzesi ed è stata rimpiazzata laddove era stata danneggiata, sempre e completamente a spese di Salviamo l’Orso.
Per finire, altri volontari dell’associazione sono stati protagonisti delle giornate di monitoraggio della presenza dell’orso sui Monti Ernici abruzzesi e laziali nell’ambito di un programma sottoscritto da Salviamo l’Orso con l’Agenzia dei Parchi laziale (ARP) e la Riserva abruzzese di Zompo Lo Schioppo (Morino) ed in linea con la battaglia che l’associazione porta avanti da tre anni per la creazione di un Parco Regionale dei Monti Ernici a cavallo tra Lazio e Abruzzo, dove l’orso tenta da anni tra mille insidie di tornare a vivere.
Stefano Orlandini – Presidente di Salviamo l’Orso – è dunque felice di ringraziare soci, sponsors, amici e simpatizzanti che con il loro contributo in lavoro e denaro hanno reso possibile quest’estate di lavoro a favore dell’orso e si augura che per parte loro le istituzioni, regionali e nazionali, investite della responsabilita’ della conservazione del “marsicano” si rendano finalmente conto della necessità irrimandabile di agire concretamente e velocemente per garantire un futuro ad una delle specie simbolo della fauna italiana.

SALVIAMO L’ORSO – Onlus

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