REGIONE – Emergenza cinghiali, Coldiretti: Diventino subito operativi i piani stabiliti
“Giudichiamo positivamente le misure approvate per contrastare l’emergenza cinghiali, ma il piano diventi subito operativo. Non vorremmo doverci scontrare con i ritardi della burocrazia”. Così David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio, ha concluso l’assemblea convocata per esaminare nel merito la delibera di giunta regionale che ha introdotto il piano attuativo per la piena entrata in funzione della nuova legge sulla gestione della fauna selvatica, sugli indennizzi dei danni e sulle misure di prevenzione. Nella sala Tevere, in prima fila, anche una folta rappresentanza di sindaci e amministratori provenienti da tutto il Lazio.
“Per risolvere l’emergenza – ha aggiunto Granieri – è necessario intervenire non solo nelle aree agricole, ma anche in quelle protette, come parchi e riserve naturali dove i cinghiali stanziano e si riproducono. Bene le misure per incentivare la prevenzione, bene le polizze assicurative. Ma si intervenga anche dove il meccanismo di erogazione degli indennizzi è risultato essere farraginoso. Se il problema sono gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) allora riformiamoli perché siano pienamente efficienti”. “Reperire e mettere a disposizione 1 milione di euro per indennizzare i danni denunciati nel 2015 e altri 11 milioni di euro nel Psr (Piano di sviluppo rurale) non è un risultato da poco” ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Sonia Ricci.
“Ora la vera sfida – ha aggiunto la Ricci – è saper utilizzare tutti questi fondi per fare bene la prevenzione”. I fondi infatti potranno essere richiesti per avviare coltivazioni dissuasive, per realizzare palificazioni o anche recinzioni elettrificate, misure considerate risolutive per frenare le incursioni della fauna selvatica ai danni di coltivazioni, piantagioni e allevamenti. A ribadire la strategicità della prevenzione è stato Andrea Baldanza, capo di gabinetto del governatore. “Compito della Regione non è stanziare somme per indennizzare, che resta competenza ministeriale, ma incentivare l’adozione delle misure preventive”.
“La priorità, oggi, è attuare il piano operativo approvato dalla Regione, come anche la nuova legge, grazie al nostro pressing continuo” ha detto Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio. “Gli abbattimenti di cinghiali possono essere programmati, dove necessario, anche nelle aree protette. È chiaro che a questa misura si potrà arrivare solo a seguito di un piano che va necessariamente concordato con le autorità competenti. Con l’approvazione del regolamento attuativo e la previsione di finanziamenti abbiamo tutto quello che abbiamo chiesto in questi mesi alla Regione. Abbiamo tutto ciò che serve, in termini di strumenti operativi, per fronteggiare l’emergenza. Ma è chiaro che adesso – ha concluso Mattia – non potranno verificarsi ritardi, impedimenti o lungaggini burocratiche. Le misure devono essere realmente operative, anche perché l’emergenza cinghiali è di ordine pubblico, non soltanto limitata al mondo agricolo”.