REGIONE – Riorganizzazionazione Camere di Commercio, le idee di Abbruzzese

“E’ necessario formulare una proposta, per quanto riguarda il Lazio, in merito al riordino delle funzioni e degli assetti organizzativi del sistema delle Camere di Commercio nazionale, in grado di salvaguardare l’autonomia e le specificità territoriali, prevedendo livelli di autonomia organizzativa differenziati sulla base di criteri di efficienza e qualità. Per costituire una CCIAA servono 70.000 imprese registrate. Pertanto sono convinto che la definizione di tre enti camerali, a fronte di cinque ora attivi, una a nord della Regione, Viterbo – Rieti (68.000 imprese), l’altra al centro, Roma, e l’ultima a sud del Lazio accorpando Frosinone con Latina (124.000 imprese), possa essere una soluzione per garantire quanto sopra detto”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese (nella foto), vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI, nella question time in corso nella seduta odierna del consiglio regionale del Lazio.

“Attraverso l’articolo 28 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 (Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari) il Governo ha ridotto, a decorrere dal 1° gennaio 2015, del 50 per cento l’importo del diritto annuale alle camere di commercio a carico delle imprese. Inoltre, in data 10 luglio 2014 il Governo ha approvato un disegno di legge delega per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche che prevede, all’articolo 9, l’abolizione dell’onere del contributo delle imprese> nei confronti delle camere di commercio e il trasferimento del registro delle imprese al Ministero dello Sviluppo economico. Il diritto annuale è una entrata di natura tributaria destinata a finanziare in via esclusiva il sistema camerale, avendo da tempo lo Stato azzerato ogni forma di trasferimento alle camere di commercio.

Per questo motivo occorre una celere proposta da parte della Regione che vede con l’ipotesi da me formulata soltanto le province di Rieti e Viterbo sotto la soglia minima per l’istituzione dell’ente camerale di riferimento. E’ chiaro che gli imprenditori ed il territorio non possono essere privati della CCIAA ed è per questo che la politica deve intervenire per far in modo che anche queste province abbiano un punto di riferimento.

Non vogliamo difendere le camere di commercio del sud del lazio, ma abbiamo l’obbligo di difendere le tante aziende ed imprese di questo territorio che generano ancora economia e lavoro.

Sono parzialmente soddisfatto della risposta dell’Assessore allo Sviluppo Economico, Fabiani. Accolgo positivamente la disponibilità dell’assessore ad organizzare il tavolo, ma non c’è tempo da perdere, dobbiamo formulare al più presto una proposta come Regione Lazio, per quanto riguarda il riordino delle funzioni e degli assetti organizzativi del sistema delle Camere di Commercio che sta avvenendo a livello nazionale. Occorre, quindi, già dalla settima prossima, istituire presso il suo assessorato un tavolo regionale a cui partecipino il Presidente delle Regione, gli assessori competenti in materia economica, la Commissione VIII, i presidenti regionali delle associazioni di categoria rappresentate nel sistema camerale e i vertici di Unioncamere, come da mia mozione approvata il 29 aprile scorso dal Consiglio Regionale del Lazio”. Ha concluso Abbruzzese.

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