12 ottobre: San Massimiliano di Celeia
All’inizio dell’VIII secolo, il vescovo Ruperto di Salisburgo fondò una cappella sulla tomba di un certo Massimiliano a Bischofshofen nel Pongau, a Sud di Salisburgo. Questa è l’unica, sicura notizia storica su questo santo, una notizia che lascia supporre come esso fosse già venerato dai cittadini romani della zona, prima ancora dell’arrivo di Ruperto. Forse era vissuto fra loro come missionario. Intorno al 1300 si diffuse un testo noto come «Vita Maximiliani», secondo cui il Santo era originario di Celeia, oggi Cilje, in Jugoslavia. Egli aveva ricevuto dal papa Sisto II (257-58), l’incarico di evangelizzare la Pannonia; in seguito era divenuto arcivescovo di Lauriacum, capitale del Norico (Lorch, a Sud-Est di Linz) ed era morto martire nel 281 a Celeia. Questa Vita, però, scritta mille anni dopo la morte di Massimilano è di scarso valore storico. Massimiliano è tuttavia considerato l’apostolo del Norico, è patrono dei vescovadi di Passau (insieme a san Valentino) e di Linz (fino al 1962) ed è forse lo stesso personaggio che in Istria è venerato come vescovo di Capodistria.