CASSINO – Iniziativa Casapound, il Comune nega la concessione della Sala Restagno
“Un’ordinanza che revoca la concessione per l’uso della Sala Restagno in occasione dell’iniziativa in programma venerdì 2 ottobre ed organizzata dal movimento Sovranità.” A renderlo noto il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone che nel pomeriggio ha emanato il provvedimento. “Inizialmente – ha continuato il sindaco – la Sala Restagno era stata concessa dagli uffici per l’iniziativa di venerdì perché nella richiesta pervenuta in Comune non c’era alcun riferimento a Casapound. Preso atto, al contrario, che il convegno annovera la presenza di esponenti politici che fanno richiamo a pericolosi estremismi, la concessione è stata revocata. Il diritto di manifestare, o realizzare iniziative, è sancito e riconosciuto dalla Costituzione Italiana e di certo nessuno, tantomeno chi da sempre crede nei valori della democrazia, vuole impedire o vietare manifestazioni purché queste non siano motivo di possibili tensioni e disordini. La nostra Carta Costituzionale, pur affermando la libertà di espressione di ogni pensiero, è per sua natura antifascista, nata dai valori della democrazia conquistata con la Resistenza. Proprio ripercorrendo quel periodo storico, non possiamo non ricordare il settantesimo anniversario, celebrato solamente un anno fa, dei tragici ed atroci eventi che spazzarono la nostra città che però, spinta da un innato senso di eroismo seppe ricostruire il suo tessuto urbanistico, economico e sociale, grazie ad una comunità che faceva dei valori della solidarietà, del sacrificio e della condivisione le sue bandiere. Oggi manteniamo saldi questi principi e Cassino, crocevia di popoli, di culture e di idee, è costantemente pronta ad ospitare il confronto che deve, però, sempre avvenire nel solco dei valori della democrazia, della tolleranza e soprattutto del rispetto. Le sofferenze che Cassino ha subito nella seconda guerra mondiale e la sua Medaglia D’Oro al valor militare, frutto del sacrificio di tanti giovani che da tutto il mondo vennero a combattere per liberare l’Europa dal Nazifascismo, non possono non condannare moralmente ogni manifestazione che può aver qualsivoglia legame con quello che possiamo definire il male assoluto del 900. Ecco perché, in accordo con la giunta, abbiamo deciso che il l’iniziativa in programma venerdì 2 ottobre cui prenderanno parte rappresentanti politici che fanno richiamo a pericolosi estremismi già condannati dalla storia e dalla nostra Costituzione non può trovare ospitalità all’interno della casa comunale, luogo simbolo della nostra città. Cassino è città per la Pace e rispettosa di quei principi, tra cui l’antifascismo, che hanno ispirato la società italiana dal dopoguerra ad oggi.”