CECCANO – A norma le antenne di via Santo Stefano: rassicurazioni dal Comune alla cittadinanza
Il sentimento di paura e di sospetto verso l’inquinamento elettromagnetico, rispetto ad altre forme di inquinamento,è sempre molto alto ed in gran parte immotivato. Questo è il caso dell’impianto di antenne installate sul serbatoio dell’acquedotto di Via Santo Stefano, rispetto al quale “prima di gettare benzina sul fuoco e fare solo sterile populismo – dice il Sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore (nella foto), riferendosi all’interrogazione avanzata dal Consigliere, Filippo Misserville – è bene passare prima in Comune, vedere gli atti, verificare la correttezza della documentazione esistente e magari dopo, qualora ce ne fossero i presupposti, suonare campanelli di allarme”.
È doveroso precisare che dal 4 giugno scorso e durante la gestione commissariale del Comune di Ceccano è stata, infatti, sottoscritta una concessione tra la municipalità e la Linkem S.p.A. che oggi è l’operatore di telecomunicazioni, aggiudicatario della gara di Concessione Ministeriale per la rete internet in ben tredici regioni italiane, compreso il Lazio, per la diffusione della tecnologia BWA, vale a dire la Broadband Wireless Access. In parole povere una famiglia di nuove tecnologie, il cui scopo è quello di fornire accesso a Internet ad alta velocità di trasmissione – la cosiddetta ‘banda larga’ – che di fatto “apre finalmente per Ceccano – conferma Caligiore – la possibilità di usufruire di connessioni veloci indispensabili per far diventare più competitivo il nostro territorio in tutti i settori occupazionali, commerciali ed istituzionali”. Pur essendo stato tutto concordato con il Commissario, il Sindaco Caligiore precisa “che il sito del serbatoio – come risulta dagli atti a disposizione presso gli uffici comunali del III Settore – è stato considerato idoneo proprio dal Comune stesso che allora ha rilasciato all’operatore di telecomunicazioni il necessario ‘nulla osta’ con le dovute prescrizioni”. Azione resa possibile già con la Determinazione n. 161 del 22 giugno scorso, nella quale per legittimare, già all’epoca, impianti di un altro operatore, veniva ribadito dal Dirigente del III Settore che “nell’ottica della diffusione sul territorio dei punti di concessione alla rete Internet, e conseguentemente all’abbattimento del ‘digital divide’” si sarebbe proceduto “a stabilire con ditte operanti nel settore” ad “accordi finalizzati all’installazione sul territorio di apparati dedicati alla connessione Internet in piattaforma Wi-Fi”.