FROSINONE – Mobilitazione sindacale anti-legge Fornero, chiesto incontro col Prefetto

E’ previsto per lunedì 12 ottobre dalle ore 9.00, davanti la Prefettura di Frosinone, il presidio di CGIL, CISL e UIL e contestualmente, i tre Segretari Generali, Anselmo Briganti, Pietro Maceroni (nella foto) e Gabriele Stamegna, hanno chiesto, un incontro al Prefetto di Frosinone S.E. Emilia Zarrilli, per illustrare le finalità della mobilitazione e per avanzare delle proposte.
Per CGIL, CISL e UIL è urgente un intervento strutturale di modifica della legge Fornero che abbassi l’età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita e intervenendo sui lavoratori precoci. Ciò anche per favorire il turnover, quindi per incrementare l’occupazione giovanile. Va inoltre varata la settima salvaguardia per i lavoratori esodati e consentita l’applicazione dell’opzione donna, misure che non necessitano di nuove coperture finanziarie, così come vanno sanati alcuni tra i più macroscopici “errori” della legge Fornero quali i macchinisti, quota 96 della scuola e categorie di lavoratori che svolgono attività usuranti.
Le modifiche dei requisiti di accesso al pensionamento, realizzate tra il 2004 e il 2011 sono state segnate da una visione solo quantitativa, incalzano Briganti, Maceroni e Stamegna finalizzate alla quadratura del cerchio dei conti pubblici, al di fuori di un quadro di riforma del sistema previdenziale attento alle nuove emergenze sociali.
La legge Fornero ha aggravato la situazione, cancellando la possibilità di accedere al pensionamento tramite il sistema delle “quote” derivanti dalla combinazione fra età anagrafica e anzianità contributiva, senza tenere conto delle esigenze di riorganizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi delle imprese e del lavoro usurante, ostacolano la crescita del tasso di attività dei giovani e trasformano centinaia di migliaia di persone ormai prossime alla pensione in “casi di assistenza”, riproducendo, come sta accadendo, diseconomie, sprechi, disagio economico e sociale.
Attualmente, l’unico canale di pensionamento anticipato che rimane è quello legato alla maturazione di un elevato requisito contributivo, a prescindere dall’età (42 anni e 6 mesi di anzianità contributiva per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne), soggetto a futuri aumenti per effetto dell’aggancio automatico all’innalzamento dell’aspettativa di vita.
Il ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento è una necessità ormai da tutti riconosciuta, a cominciare dai Presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato, dove sono state presentate proposte di legge che costituiscono sicuramente una buona base di partenza per individuare soluzioni positive nell’interesse dei lavoratori e del Paese.
Fra qualche giorno conosceremo, concludono i tre Segretari Generali, i contenuti del Disegno di legge di stabilità per il 2016 che il Governo sta preparando e come esso intenderà intervenire o meno su questo tema, anche alla luce del miglioramento del quadro di finanza pubblica, determinatosi negli ultimi mesi, dei positivi segnali di ripresa economica, che vanno però sostenuti con politiche economiche e sociali maggiormente orientate al sostegno della domanda interna, che resta indispensabile per consolidare la crescita ed assorbire più velocemente gli effetti negativi causati dalla crisi economica, in particolare riducendo l’elevata disoccupazione.

Ufficio stampa e comunicazione CISL Frosinone

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