ROMA – Una proposta di legge contro le moschee abusive

Domani verrà dettagliata la proposta di legge durante la presentazione del libro “Islam: siamo in guerra”, in presenza dell’autore Magdi Cristiano Allam – 15 Ottobre alle ore 18 presso l’IDEA HOTEL – ROMA Z3 in Via Amos Zanibelli 18 (fronte Auchan Collatino).

“Le istituzioni devono dare risposte concrete a chi da tempo denuncia invano il proliferare di luoghi di culto abusivi, che creano tensione e disagi ad interi quartieri. Sfruttando i cavilli normativi di un legge regionale che, in questo contesto, nel Lazio è ferma a oltre 25 anni e risulta oggi totalmente inadeguata ad affrontare le situazioni che l’attualità ha portato a verificarsi anche nei rapporti tra i gruppi religiosi. Si creano però sempre più spesso problemi di controlli, di sicurezza, di destinazione urbanistica, di frequentazioni che a volte tutto hanno a che vedere meno che con la legalità, l’integrazione e il rispetto delle norme del vivere civile”, questi i principi cardine della Proposta di Legge regionale presentata dal Consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori (nella foto), che annuncia la sua presenza, giovedì 15 ottobre, assieme all’autore Magdi Cristiano Allam del suo ultimo libro “Islam: siamo in guerra”. L’evento promosso da Emiliano Corsi con il comitato DifendiAMO ROMA è previsto per domani alle ore 18 presso l’IDEA HOTEL – ROMA Z3 in Via Amos Zanibelli 18 (fronte Auchan Collatino).

“Fermo restando la libertà di religione, è indubbio che il vulnus delle norme nazionali sull’associazionismo deve essere superato. Nell’organizzazione attuale delle leggi non vi è uno strumento per definire le regole per le attività da svolgere nei luoghi religiosi concessi. Mancando questo strumento, che riguarda ovviamente gli aspetti laici della gestione, non è possibile contestare l’abuso nell’uso della struttura religiosa o culturale e questa rimane nella disponibilità della stessa organizzazione che ha commesso gli abusi. E’ evidente poi che l’estremismo islamico e i suoi collegamenti organizzativi, ideologici e di reazione ad un unico quadro interpretativo della religione islamica, rappresenta oggi più di un timore sopratutto per la città di Roma proprio in vista del Giubileo”, conclude Santori.

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