ATINA – Il resoconto dell’incontro tra Vescovo e autorità politiche della Diocesi
Si è aperto con il benvenuto del padrone di casa, l’ing. Silvio Mancini, sindaco di Atina, l’incontro del vescovo, mons. Gerardo Antonazzo, con i sindaci, onorevoli, consiglieri regionali e provinciali della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.
Un incontro in primis, come sottolineato dal vescovo Gerardo, per favorire una reciproca conoscenza e collaborazione tra sindaci che vivono in comunità geograficamente molto distanti, dato che il territorio diocesano è molto vasto ma soprattutto visto che si estende su tre regioni diverse. Porgersi reciprocamente la mano per una forma di collaborazione fatta di riflessione e discernimento sui problemi e le difficoltà del territorio ma anche sulle positività che vanno sciolte e liberate perché possano essere messe a bene e fattore comune. Scambiarsi idee e progetti validi e riusciti, che spesso si ignorano e che possano dare un gettito di spinta ed una carica di fiducia.
Sempre vicino ai problemi della gente e degli ultimi, ma non per questo lontano da chi ha l’onere di rappresentare ma soprattutto guidare, il vescovo, nella sua riflessione ha voluto incoraggiare i sindaci nel loro difficile lavoro. Utilizzando un paragone evangelico tratto dal Vangelo di Marco in cui Gesù viene assediato dalla gente che presenta a lui tutti i problemi ogni forma di bisogno, di invocazione e di richiesta tanto che non aveva nemmeno il tempo di respirare, ha accostato la figura di Gesù e degli apostoli al Sindaco con il Consiglio comunale. Un incoraggiamento nel lavoro e negli sforzi che ruotano intorno a quello che è e deve essere il ruolo cardine della figura degli amministratori pubblici: ‘la costruzione, la custodia e la promozione del bene comune’. Introno al significato di ‘costruzione del bene comune’, definito nel cap. 26 della Gudium et Spes, ruota tutto anche le scelte tecniche-amministrative. Nell’ultima parte della sua riflessione il Vescovo ricordando le parole del Papa durante l’incontro con l’associazione comuni italiani ha ricordato come bisogna essere vicini al proprio popolo fino a stancarsi, ma felici di aver svolto con dedizione e correttezza il proprio lavoro di amministratori comunali. Il sindaco non può essere un intermediario, che sfrutta le necessità delle parti e prende una parte per sé, che favorisce delle situazioni per favorire in qualche modo anche i suoi interessi. Il sindaco, invece, deve essere mediatore poiché deve mettersi in mezzo ai problemi della gente per dare per quanto possibile delle risposte. ‘Siate mediatori’, questo l’augurio del vescovo Gerardo. In mezzo al popolo, per fare l’unità, per fare la pace, per risolvere i problemi e anche risolvere i bisogni del popolo.
Parole nette e decise ma nel contempo una paterna vicinanza ai tanti Sindaci che avevano raccolto il suo invito ed erano presenti nella splendida location del Palazzo Ducale di Atina. Altrettanto importante è stata la seconda parte dell’incontro in cui il Vescovo, dando un segno di forte concretezza, in piena sintonia con la dottrina sociale della chiesa, insieme ai due vicari generali ha voluto avviare una riflessione intorno a due idee progettuali:
La prima idea, presentata dalla co-direttrice della Caritas diocesana, Maria Rosaria Lauro, riguarda la promozione ed il miglioramento degli interventi della Caritas diocesana su tutto il territorio. In particolare con il Progetto Policoro e il Prestito Sociale San Martino si vuole dare un aiuto concreto tramite il microcredito per la creazione di startup, imprese e cooperative giovanili.
Il secondo progetto, una assoluta novità, presentato da mons. Domenico Simeone, vicario di Atina e Responsabile per la Pastorale del Tempo libero, Turismo, Sport e Pellegrinaggi ha come titolo: ‘Il parco culturale ecclesiale il Cammino di Canneto’. Progetto che rientra all’interno di un percorso che sta iniziando la CEI per la valorizzazione e promozione del patrimonio delle diocesi italiane. Punto di partenza è il culto per la Vergine Bruna di Canneto. Questa venerazione da secoli accomuna e porta decine di migliaia di pellegrini da quattro regioni (Lazio, Abruzzo, Molise e Campania) a recarsi a piedi durante i giorni della festa, con ogni altro mezzo durante tutto l’anno, al Santuario, ora Basilica Pontificia Minore, di Canneto nel comune di Settefrati. Utilizzando il termine Cammino di Canneto, il progetto non si ferma al percorso delle compagnie ma abbraccia tutto il territorio della diocesi più tanti altri comuni di altre provincie e regioni. Tutto questo territorio è intersecato da altre presenze di Abazie legate ai culti quali quello per San Benedetto e per San Tommaso d’Aquino. Fondendo insieme arte, storie e cultura con l’aspetto naturalistico e percorsi enogastronomici il progetto è una grande e concreta opportunità turistica, di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico ed immobiliare. Una vera e seria possibilità per favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio attraverso la generazione di un’economia di indotto con la generazione di posti di lavoro in particolare per i tanti giovani.
L’incontro si è concluso con gli interventi dei vari sindaci e dei consiglieri regionali e provinciali che hanno accolto con grande entusiasmo tutte le iniziative e dato la loro disponibilità alle due proposte progettuali. In particolare, come segno concreto e proprio per quel bene comune chiesto dal Vescovo, l’on. Mario Abruzzese ha sottolineato come nei prossimi giorni insieme agli onorevoli Buschini e Fardelli presenterà in Regione una proposta di Legge sul Cammino di Canneto per sviluppare nel nostro territorio quel turismo religioso che deve e può dare un contributo all’intera comunità.autoau