FROSINONE – Bombardamenti seconda guerra mondiale, appello ai lettori

“Posto nelle immediate retrovie della linea Gustav, dal novembre 1943 al maggio 1944, il territorio della nostra provincia subì innumerevoli incursioni aeree ad opera delle forze aeree Alleate. Neanche lo sbarco di Anzio-Nettuno, effettuato nella notte del 22 gennaio 1944, contribuì ad allentare la presa dei tedeschi da Cassino e Montecassino, devastate senza alcuna pietà con due poderosi bombardamenti il 15 febbraio e 15 marzo dello stesso anno. E mentre da una parte i tedeschi difendevano Cassino e tentavano di ricacciare in mare gli angloamericani ad Anzio, dall’altra gli Alleati esercitavano una costante pressione sulla città e la sua celebre abbazia benedettina, tenendo non senza preoccupazioni la testa di ponte di Anzio. In questo contesto si inseriscono i bombardamenti aerei che martellarono senza pietà il nostro territorio con l’obiettivo primario di bloccare le linee di rifornimento nemiche, colpendo sistematicamente strade, ponti, ferrovie, depositi di carburanti e munizioni, capisaldi e postazioni tedesche. Sulle nostre città operarono per lo più bombardieri medi bimotori e cacciabombardieri monomotori, appartenenti alle forze aeree tattiche americane e britanniche. Il prezzo pagato dalla popolazione civile fu enorme, costretta a spostarsi ed a “vivere fra i bersagli” dato che spesso le infrastrutture erano adiacenti alle abitazioni, se non inserite all’interno dei centri abitati stessi. Ma anche molti aviatori, Alleati e tedeschi, persero la vita nel corso delle innumerevoli missioni che quotidianamente li vedevano sorvolare il territorio della nostra provincia e decine di velivoli precipitarono nelle nostre campagne e sui monti, abbattuti da aerei nemici, colpiti dall’artiglieria contraerea, per incidenti o malfunzionamenti”.
Con l’intento di effettuare un’indagine di quanto resta sui luoghi ove sono caduti, un team di appassionati di storia e archeologia aeronautica, composto da ricercatori locali, coadiuvati a distanza dal gruppo ‘Air Crash Po’ di Cremona (www.aircrashpo.com) e da membri dell’Associazione culturale ‘Historia, Storia e militaria’ di Ceprano, si è messo alla ricerca dei punti d’impatto degli aerei colpiti, con l’obiettivo di recuperare eventuali relitti o frammenti e poter ricostruire così la storia ultima dei velivoli e dei membri dell’equipaggio.
Per tale motivo il team di ricercatori rivolge un appello ai lettori, giovani appassionati e più anziani, affinchè forniscano ogni informazione utile alla individuazione dei siti di impatto o anche ad eventuali testimonianze dirette o indirette di quegli episodi.
A tal fine si invita chiunque avesse notizie utili da dare, a contattare l’Arch. Francesco Arcese Presidente dell’Historia al numero 335-5488810 (e-mail: historia@beactive.it) e il Sig. Marco Ballini al numero 328661447.

Potrebbero interessarti anche...