FROSINONE – Guerra del latte, gli allevatori protestano a Roma

Anche da Frosinone partiranno gli allevatori che domani  protesteranno a Roma (centro commerciale Euroma2 incrocio via Cristoforo Colombo) contro il taglio del prezzo del latte alla stalla imposto unilateralmente dalla multinazionale Lactalis che detiene i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli. Il latte italiano è sottopagato. Il prezzo di un litro alla stalla si attesta addirittura al di sotto dei costi di produzione. Nel 2015 hanno chiuso mille stalle. Ne restano 35mila, che rischiano di scomparire perché gli allevatori non riescono a coprire neanche le spese per alimentare il bestiame. La controparte industriale – denuncia Coldiretti – propone accordi capestro che fanno riferimento all’indice medio nazionale tedesco, con una manovra speculativa inaccettabile perché la produzione italiana di latte si distingue per le elevate caratteristiche qualitative. Nel frattempo, dalle frontiere entrano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte e concentrati, cagliate, semilavorati per essere trasformati e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. A fronte di una produzione nazionale di 110 milioni di quintali di latte sono 86 milioni i quintali importati. A rischio un settore che vale 28 miliardi di euro e 180 mila occupati. Gli allevatori che da tutto il Lazio arriveranno a Roma chiedono l’adeguamento dei compensi nel rispetto della legge 91/2015 che impone che il prezzo del latte alla stalla sia commisurato ai costi medi di produzione, che variano da 38 a 41 centesimi al litro.  Oggi un litro di latte crudo viene pagato mediamente 34 centesimi! Gli industriali che sottopagano il latte tricolore – denuncia Coldiretti – sono gli stessi che hanno chiesto il via libera anche in Italia all’impiego della polvere di latte per produrre formaggi e yogurt, sollecitando l’abolizione della legge 138/1974 che garantisce da oltre 40 anni il primato della produzione italiana di qualità.

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