FROSINONE – Resoconto mostra Fausto Roma a Los Angeles

“Per un attimo, più che alla rassegna del cinema italiano, mi sembrava di stare al festival della cultura ciociara. È stato bellissimo”. Brillano di gioia gli occhi vispi di Fausto Roma mentre racconta della sua seconda mostra a Los Angeles, all’Istituto Italiano di Cultura.
“Eravamo in procinto di assistere alla proiezione di un documentario biografico su Alfredo Bini (il produttore cinematografico che nel 1961 fece debuttare Pier Paolo Pasolini) quando ho scoperto che Simone Isola, produttore del documentario e fondatore della Kimera Film, è di Roccasecca. Abbiamo sorriso, fieri e orgogliosi delle nostre comune origini ciociare. La nostra terra è stata, in quel momento, protagonista indiscussa anche oltreoceano”. Il maestro è appena rientrato a Ceccano dalla sua seconda trasferta in Usa. Le opere della collezione Sulle tracce del Jazz sono invece rimaste in America dal loro sbarco ad agosto. Hanno solo cambiato domicilio. Dalla 825 Gallery (sede della prima personale) hanno traslocato all’Istituto Italiano di Cultura.
“È stata la direttrice Valeria Rumori a volere, affascinata dalla originalità della ricostruzione figurativa, i miei quadri per inaugurare nel segno della italianità la settimana del cinema. Un riconoscimento al valore della mia creatività, ma anche – dice Roma – un tributo di riconoscenza alla Ciociaria storicamente culla feconda di genio artistico, avendo dato i natali ad alcuni tra i più grandi attori, scrittori, scultori e registi della storia italiana passata e recente”. La mostra resterà aperta fino ai primi di gennaio. Alla cerimonia inaugurale, insieme al maestro e alla consorte, signora Patrizia, anche Alfio Borghese e Peter Frank, i due critici che hanno curato i due eventi americani. La mostra Sulle Tracce del Jazz si compone di oltre sessanta opere tra tele, ceramiche e bozzetti. I luoghi del jazz sono la fonte ispiratrice e il tema ricorrente. I colori, le linee, le melodie si fondono in un ritmo incessante perché la musica, proprio come la pittura, ha un tema su cui si sviluppa il brano e la spontaneità della sua esecuzione. Le tele sono la sintesi di un esperimento artistico concettuale e mediale che, partendo dalle foto satellitari, ridefinisce il paesaggio delle città americane legate a doppio filo alla storia del jazz. Dodici quadri sono dedicati alla città di New Orleans. Dodici quadri per dodici famose canzoni. A sostenere le trasferte americane del maestro sono stati enti, imprese e associazioni del territorio ciociaro, tra cui l’associazione L’Impegno, la Camera di Commercio, la Federlazio, la Banca Popolare del Cassinate, la Banca Popolare del Frusinate e Ennio De Vellis, titolare dell’omonima impresa.

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