SORA – Sequestro diga sul Liri, l’opposizione: Avevamo ragione
Tanto tuonò che piovve. Dopo esattamente un anno di battaglie in consiglio comunale (e fuori), un sequestro-uragano giudiziario a ciel sereno si è abbattuto sul progetto Mose in salsa nostrana. Alle ore 13.00 sono stati posti i sigilli all’area-fabbricato attinente alla cosiddetta diga sul fiume Liri.
Per il momento, in attesa di poter conoscere tutti gli atti argomentativi di questo devastante provvedimento della magistratura, denunciamo ancora una volta le responsabilità politiche ed amministrative di chi ha pensato questo scellerato progetto, lo ha fortemente voluto portandolo avanti contro tutti e tutto e negando l’evidenza di irregolarità tecniche e giuridiche.
Oggi, insomma, insieme alla diga e alle canoe sul fiume Liri, sono state politicamente sequestrate l’arroganza e la cecità di un sindaco, di una giunta e di un’intera maggioranza che, arroccati nella loro risicata superiorità numerica consiliare, pensano di fare e disfare e di agire a loro piacimento.
Ci hanno deriso, insultato e minacciato in consiglio comunale; hanno tentato di umiliarci in tutti i modi richiamando, fra l’altro, il cosiddetto “articolo quinto” (“facciamo quello che vogliamo perchè abbiamo vinto”). Noi dell’opposizione abbiamo tenuto duro, non ci siamo mai scoraggiati, a volte anche in una condizione di isolamento rispetto a certa minoritaria saccente opinione pubblica; ma i fatti stanno iniziando a darci ragione. Continueremo a combattere, in consiglio comunale e fuori, per arginare ogni altra azione scellerata di quest’Amministrazione, a partire dal progetto della pubblica illuminazione.
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