ANAGNI – PD, sulla sanità Cecilia replica ad Ambrosetti

Ci vuole proprio una bella faccia tosta, quale quella di Riccardo Ambrosetti di Fratelli d’Italia, per riversare sul Pd di Anagni e sull’amministrazione guidata da Fausto Bassetta, la responsabilità di aver affossato la sanità anagnina. Ed è pittoresco e paradossale che le critiche sulla gestione della sanità giungano proprio da chi, come Ambrosetti, nei quindici anni precedenti ha militato nella coalizione politica vera responsabile, a livello regionale e comunale, dello sfascio e della distruzione della sanità locale.

Ambrosetti e Fratelli d’Italia continuano nella strategia che da sempre contraddistingue il centrodestra cittadino, ovvero quella di prendere in giro gli anagnini vendendo fumo. Ma i cittadini sono attenti ed intelligenti e, pertanto, da soli già conoscono la verità dei fatti. Tuttavia, ad onor del vero, come Pd di Anagni ci sentiamo in dovere di dare un contributo alla verità e ricordare a Riccardo Ambrosetti, che forse lo ha dimenticato, come sono davvero andate le cose.

Il debito regionale della sanità di milioni di euro è stato prodotto dalla Giunta regionale del Lazio che era guidata da Francesco Storace, al quale sia Ambrosetti che Fratelli d’Italia erano e sono legati da vincoli di coalizione e di partito. Il debito, frutto di una gestione dissennata del servizio sanitario ha portato al commissariamento della competenza regionale affinché si potesse giungere ad un risanamento. Per far questo la Regione Lazio e la sua popolazione sono stati costretti ad iniziare un calvario che, purtroppo, non è ancora concluso: blocco delle assunzioni e del turn over, taglio dei posti letto, razionalizzazione dei servizi, chiusura di reparti e di ospedali. Addirittura l’allora lungimirante Francesco Storace ha venduto l’edificio anagnino ove ha sede il presidio ospedaliero ad una holding del nord Europa in una operazione di cartolarizzazione.

Il decreto 80, emanato poi dal presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, alla quale sempre Riccardo Ambrosetti ed il suo partito, erano e sono legati per vincoli di coalizione e di partito, ha fatto il resto, senza che Franco Fiorito, a cui Riccardo Ambrosetti ed il suo partito erano e sono legati da vincoli di coalizione e di partito, ha mosso un dito in difesa dell’ospedale di Anagni. La Polverini, infatti, con la complicità dell’illustre concittadino di Ambrosetti e della Giunta comunale guidata da Noto e Natalia, ai quali Ambrosetti ed il suo partito erano e sono legati da vincoli di coalizione e di partito, ha proceduto al lento e progressivo declino del presidio ospedaliero di Anagni fino a condurlo alla chiusura.

A tale ultimo attacco alla sanità locale, si è opposto giudizialmente un coraggioso gruppo di cittadini, a cui ancora oggi tutto il Pd di Anagni è grato, il quale ha costituito un Comitato per far dichiarare nullo il Decreto Polverini dalla magistratura amministrativa. Il sostegno del Pd di Anagni e del Pd provinciale a tale gruppo di cittadini è stato sempre forte e non è mai mancato: alle iniziative del Comitato sono sempre seguite iniziative forti e concrete del Pd di Anagni, con volantini, manifestazioni, incontri, iniziative istituzionali e pubbliche, raccolta di firme. Dall’allora giunta comunale di centrodestra, invece, non è mai giunta nemmeno un’azione concreta in opposizione al decreto Polverini, se non la dichiarazione ad adiuvandum del ricorso, anch’esso tardivo e frutto solo della spinta del Pd e dell’allora opposizione.

Ricordiamo ad Ambrosetti che le responsabilità del disastro della sanità locale sono altre e sono imputabili ad altra parte politica, quella di cui Ambrosetti fa parte. A dirlo non siamo noi del Pd di Anagni ma gli atti del diritto e della giustizia. Nella sentenza del Tar Lazio in cui si rigetta il ricorso si legge: “A diversa conclusione si sarebbe potuti pervenire se a proporre ricorso fosse stato il Comune di Anagni, ente esponenziale degli interessi dei soggetti che nello stesso risiedono, il quale sarebbe stato legittimato ad adire il giudice amministrativo perché verificasse la legittimità dei decreti commissariali che hanno disposto la riconversione dell’Ospedale sito nel proprio ambito territoriale. Nella specie non solo il Comune non ha proposto ricorso, come avrebbe dovuto fare se avesse considerato i decreti commissariali illegittimi, ma ha deciso di intervenire in giudizio con atto ad adiuvandum depositato solo il 2 novembre 2012, e dunque più di un anno dopo la proposizione del ricorso principale”.

L’amministrazione Bassetta infine attraverso l’opera del consigliere comunale Fabio Roiati, ha invece avuto il coraggio di rilanciare, presso la Regione e l’ufficio commissariale della Sanità laziale, un piano di riapertura di taluni servizi essenziali presso il nosocomio naganino, che hanno visto l’approvazione dello stesso nell’atto aziendale dell’aprile 2015. C’è ancora un pezzo di strada da percorrere per dare attuazione a quel piano. Continueremo a camminare con coraggio nonostante la difficoltà. D’altra parte il centrodestra, a cui Ambrosetti ed il suo partito erano e sono legati da vincoli di coalizione e di partito, ci ha messo poco a distruggere. Molto più faticoso è adesso ricostruire.

PD Anagni – Guglielmo Cecilia