FROSINONE – Teatro, domani la ‘prima di Nuovi Linguaggi

“Ladyoscar” inaugurerà il 4 dicembre (alle 21, all’auditorium comunale “Colapietro”) “Nuovi linguaggi”, il ciclo di spettacoli dedicati al teatro contemporaneo dell’Officina Culturale della Regione Lazio “Casa d’arte” di Errare Persona. La rassegna, al pari del “Teatro dei piccoli”, è inserita all’interno delle attività dell’Officina, realizzata in partnership con il Comune di Frosinone, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Roma e il contributo della Regione Lazio. La drammaturgia e regia di “Ladyoscar” è di Ferdinando Vaselli; interpretazione di Alessia Berardi e Riccardo Floris, musiche di Sebastiano Forte.

Un luogo fuori dalla città. Ai margini. Intorno erbacce e terra, terra ed erbacce. Sopra volano gli aerei. Atterrano e partono davanti a loro. Coso e Cosa stanno a guardare. Sono fidanzati i due. Sono tossici di coca. Tentano di muoversi, di scappare via ma sono bloccati. Stanno aspettando lo spacciatore. Stanno quasi aspettando di vivere. Ma non hanno nessuna voglia di decidere. O nessuna forza. Ragazzi ingabbiati che conoscono solo il consumo, come i manifestanti di Londra che rompono vetrine per prendere le Nike, l’iPhone, che gridano la loro rabbia sorda, ottusa, disperata per un oggetto. Un prodotto del mercato globale. Come la cocaina, collante della loro relazione, ma anche metafora del tempo presente. Lo spettacolo parte da questa visione iper-realistica attraverso un percorso che mette insieme un lavoro sulle improvvisazioni fisiche e una scrittura drammaturgica costruita sul lavoro dell’attore e che si sviluppa dalle interviste. All’interno di una scena quasi nuda, i due attori si muovono come dentro ad un guscio che sembrano non voler rompere, dove si alternano sfoghi di rabbia e lampi comico surreali, con un linguaggio che partendo dal romano di periferia crea una lingua sporca, grezza, poetica, intensa. Ma innanzitutto “Ladyoscar” è un gioco di coppia in un interno poco borghese. Coso e Cosa sono in un limbo, in un luogo dove vedono passare gli aerei, sono presi dai loro rituali fatti di inutili litigi continui, di squarci di violenza improvvisa, di altrettante improvvise risate. Sono animati da un’energia, da un vitalismo che non trova sbocco se non attraverso una violenza più o meno latente. Sono rinchiusi nel loro guscio da cui ogni tanto tentano di uscire. Senza la volontà di riuscirvi. Non sembra accadere quasi nulla. Poi lei si sente male. Info: 327.4752165; officinacasadarte@gmail.com; www.errarepersona.it.

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