PIEDIMONTE SAN GERMANO – Niente botti durante le feste: tre associazioni scrivono a 36 sindaci

Di seguito il testo integrale della lettera aperta inoltrata all’attenzione dei Sindaci di 36 Comuni dai rappresentanti delle associazioni Consulta dell’Ambiente, Le Civette e Fare Verde Onlus – Sez. Cassino di Piediomonte San Germano:

Egr. Sig. Sindaco,

come in ogni Capodanno, a cavallo tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, la “tradizione” di festeggiare l’arrivo del nuovo anno è purtroppo accompagnata dal triste bollettino del ferimento e morte sia di persone che di animali. Botti, fuochi e petardi saranno causa di sofferenza e morte per migliaia di animali domestici e selvatici. Come Lei forse saprà le facoltà uditive degli animali sono di gran lunga superiori a quelle umane, conseguentemente drammatiche per loro, ignari di quanto realmente stia accadendo.
Natale e Capodanno sono tutt’altro che feste per gli animali. I botti del 24 e del 31 dicembre infatti sono causa di morte, ferimenti e traumi per migliaia di animali domestici e selvatici. Più di 5.000 sono le vittime ogni anno tra gli animali.
Tutti conoscono il consueto bollettino di “guerra” della notte di San Silvestro, con migliaia di persone che affollano i pronto soccorso di tutta Italia, riportando lesioni anche gravi e talvolta letali: meno conosciuto è il fatto che un così elevato numero di esplosioni e l’odore acre che esse sviluppano ha devastanti sugli animali domestici e selvatici. Come è noto hanno udito e olfatto molto più sviluppati rispetto all’uomo, e la loro sensibilità ai suoni e quindi anche ai rumori artificiali è fortissima. Feriti da Nord a Sud per l’esplosione dei botti nei festeggiamenti per l’anno appena iniziato. Bambini, ragazzi e uomini che perdono o rischiano di perdere un arto o la vista.

I numeri del Capodanno 2015: 251 feriti, di cui 12 in modo grave.

A Napoli 48 i feriti. Un 37enne a cui sono scoppiati dei petardi che aveva in tasca ha riportato la lacerazione dell’addome con la fuoriuscita di parte dell’intestino. Un ragazzino di 10 anni è stato ricoverato in prognosi riservata con ferite agli occhi. Nel quartiere di Barra l’esplosione di un pacco di petardi ha causato il crollo parziale dell’androne di un edificio: tre persone hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Un 59enne di Casavatore e’ stato portato all’ospedale di Napoli San Giovanni Bosco, dove i medici gli hanno curato un’ustione di secondo grado alle gambe e l’amputazione di una falange di un dito per trauma da esplosione.

In provincia di Caserta 9 feriti, mentre nel Salernitano tredici persone sono finite al pronto soccorso. Il più grave è stato un ragazzo di 21 anni, che ha riportato lesioni a un occhio e a un dito. Complessivamente in Campania i feriti sono 71.

A L’Aquila un 14enne ha perso una mano.

A Mascalucia, nel Catanese, una 12enne è stata ferita a un piede da un proiettile vagante mentre stava festeggiando assieme a parenti e amici l’arrivo del nuovo anno. Fortunatamente è stata giudicata guaribile in 10 giorni. Peggio è andata a un militare dell’Esercito, che sempre a Catania ha riportato lesioni a una mano.

2 feriti gravi nel foggiano.

Calabria, 12 feriti per i botti.

4 persone ricoverate in Basilicata.

Milano, un 29enne perde cinque dita.

Liguria, 9 feriti e un incendio a Genova.

Ma fortunatamente anche quest’anno altri Comuni si aggiungono a quelli che già li vietano! Nel Luglio 2014 erano più di 1.200 quelli che hanno emanato l’ordinanza comunale di divieto di uso di botti, petardi e fuochi d’artificio nei giorni del 31 dicembre e 1° gennaio.
Città come Torino, Roma, Firenze, Milano, Bari, Venezia, Modena, Palermo, Pesaro, Asti, L’Aquila, ma anche centri minori. La stessa A.n.c.i. (Associazione nazionale comuni italiani) nel 2012, investita del problema dalla Federazione Italiana associazioni diritti animali e ambiente, ha incoraggiato le amministrazioni a prendere provvedimenti. Tra i comuni “virtuosi” che hanno proibito o limitato l’utilizzo dei botti, a titolo d’esempio, capoluoghi come Venezia, Torino, Bari, Modena, Grosseto, Vicenza, Brindisi, Cosenza, Brescia, La Spezia, Forlì, Cesena, Asti, Alessandria, Pesaro, Olbia, Foggia, Cremona, Cuneo, Verbania, Lecco, Imperia; Comuni come Cortina d’Ampezzo, Cesenatico, Boissano (SV), Faenza, Castelletto Ticino, Dormelletto, Borgo Ticino (NO), San Severo, Altamura, Vado Ligure, Quiliano, Cologno Monzese, Peschiera Borromeo, Sesto San Giovanni, Buccinasco, Montefalcone, San Giorgio, Montesilvano, Voghera, Carcare, Dronero, Ercolano, Angri, San Benedetto del Tronto, Mezzana, Cormons, Casalecchio di Reno, Arzignano, Girasole, Agropoli, Maddaloni, Valenza, Cervignano del Friuli. Altri Comuni, come Milano, Firenze, Napoli, Bergamo si sono limitati ad appelli o a campagne di sensibilizzazione.

Considerato che l’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti ed il lancio di razzi è causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, per l’uso spesso incontrollato di tali artifici e senza l’adozione delle minime precauzioni atte ad evitare pericoli e danni, diretti e indiretti, all’integrità fisica delle persone e degli animali e all’ambiente;

Tenuto conto che esiste un oggettivo pericolo derivante anche da quei prodotti per i quali è ammessa la vendita al pubblico, trattandosi pur sempre di materiale esplodente, in grado di provocare danni fisici sia a chi li maneggia che a chi ne venisse fortuitamente colpito;

Rilevata altresì, la necessità di limitare comunque il più possibile rumori molesti nell’ambito urbano in tutte le vie e piazze ove si trovino delle persone, e in particolare in prossimità di scuole, uffici pubblici, luoghi di culto, ecc.;

Ritenuto pertanto necessario disciplinare l’accensione ed il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti, ed il lancio di razzi in tutto il territorio comunale e per tutti i periodi dell’anno;

Visto l’art. 54 del D.Lgs 18.08.2000

chiediamo

che l’accensione, il lancio e lo sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette, ecc. siano vietati su tutto il territorio del Comune per le feste natalizie 2015.

Si tratterebbe di un gesto di civiltà che potrebbe salvare molte vite e segnare la fine di una “tradizione” che soprattutto gli animali pagano sempre a caro prezzo.

Nell’augurio che questa nostra richiesta possa essere accolta, Le porgiamo cordiali saluti augurandoLe Buone Feste.

Ass. Consulta dell’Ambiente
Alessandro Barbieri

Ass. Le Civette
Paola Panetta

Ass. Fare Verde Onlus – Sez. Cassino
Salvatore Avella

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