CASSINO – Confimprese, Ghini sulla protesta dei commercianti locali

“In questi giorni ho letto sulla stampa locale le dichiarazioni di un candidato alle prossime elezioni comunali a Cassino che appoggia l’iniziativa dello sciopero dei commercianti del 31 gennaio contro l’Amministrazione comunale
Nel leggere l’articolo non ho trovato particolari riferimenti sulle motivazioni di questo incondizionato appoggio, né tantomeno argomentazioni chiare sulle motivazioni che hanno portato parte dei commercianti ad indire uno sciopero, tra l’altro di domenica.
La sensazione è che in questa campagna elettorale, partita con enorme anticipo, sia sufficiente che qualcuno si scagli contro il nostro nemico per raccogliere adesioni e consensi, lasciando in secondo piano le ragioni e le reali esigenze della cittadinanza, comprese, se non soprattutto, quelle dei commercianti del centro città.
Gestendo da poco più di un anno un’attività commerciale in centro, ho cercato di capire meglio la situazione, in poche parole se e perché partecipare allo sciopero.
Senza dubbio l’imputato numero uno sembra il progetto di istituire un’isola pedonale permanente al centro di Cassino, anche se in pochi hanno preso visione del progetto e, conseguentemente in pochi hanno realmente idea di contro cosa sciopereranno. L’unica cosa di cui si ha certezza è che la persistente crisi dei consumi possa essere esasperata dalla presenza dell’isola pedonale che penalizzerebbe le attività del centro a favore dei centri commerciali del circondario.
Accusato numero due il blocco del traffico del 30 e 31 dicembre, indetto a causa del ripetuto sforamento dei limiti d’inquinamento. Ci si dimentica però che detto provvedimento è stato richiesto a gran voce da tanti cittadini, specie i genitori dei bambini e gli anziani, le categorie più a rischio, a causa dell’inquinamento.
Provvedimenti simili sono stati adottati in quasi tutte le città italiane anche con valori d’inquinamento minori di quelli registrati a Cassino, probabilmente dimenticando il triste primato di città più inquinata d’Italia?
In conclusione con questo sciopero ci troveremo i Commercianti che scioperano contro un provvedimento preso a salvaguardia (più o meno utile) della salute pubblica e comunque contro le richieste di gran parte dei cittadini.
In altre parole, se il ragionamento del candidato sindaco da cui ho preso spunto è da ritenere valido, secondo la stessa proprietà transitiva siamo all’assurdo di uno sciopero dei commercianti contro le richieste di gran parte dei cittadini, che se vai a guardare sono gli stessi verso cui noi commercianti riserviamo, offerte speciali, sconti extra, svendite, eventi e quant’altro per mandare avanti le nostre attività. Siamo al paradosso! Ecco è questo che non capisco e mi chiedo:
C’è veramente qualche commerciante del centro convinto che potendo scegliere tra fare shopping al centro città, con l’inquinamento a livelli da tg nazionale, e un centro commerciale fuori porta, la gente scelga il centro città?
C’è veramente qualche commerciante del centro che sia sinceramente convinto che lasciare le cose come stanno sia una soluzione per arginare l’emorragia dei consumi a favore dei centri commerciali?
Sono altresì certo che chi ha indetto lo sciopero abbia delle validissime ragioni, ma chi pretende di rappresentare i commercianti dovrebbe avere l’accortezza di farci capire meglio quali sono le motivazioni dello sciopero e soprattutto quali sono le alternative, evitando se possibile di creare contrapposizioni tra commercianti con il diritto di lavorare al meglio e cittadini con il diritto alla salute.
Noi commercianti e cittadini dobbiamo trovare argomenti che ci uniscano, non che ci dividano, ma soprattutto dovremo attivarci per fare del centro di Cassino un posto dove la gente sia invogliata a venire e stimolata anche a fare shopping.
Dovremo impegnarci a fare in modo che il fantomatico centro commerciale naturale San Benedetto sia qualcosa di reale e non solo 4 cartelloni obsoleti posti all’ingresso di Cassino”.

Confimprese Italia Cassino – Maurizio Ghini

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