16 gennaio: Beato Giuseppe Antonio Tovini

“Le nostre Indie sono le nostre scuole”. Voleva diventare missionario il beato bresciano Giuseppe Tovini. E nei suoi 55 anni di vita (nacque a Cividate Camuno nel 1841 e morì a Brescia nel 1897) fu un apostolo nei campi più diversi del sociale: la scuola, appunto, e poi l’avvocatura, il giornalismo, le banche, la politica, le ferrovie, le società operaie, l’università. Dopo gli studi, lavorò presso l’avvocato bresciano Corbolani. Ne sposò la figlia Emilia, con cui ebbe 10 bambini. Innumerevoli le cariche che ricoprì e le istituzioni cui diede vita: sindaco, consigliere provinciale e comunale, presidente del Comitato diocesano dell’Opera dei congressi; fondatore di casse rurali, della Banca San Paolo di Brescia, del Banco Ambrosiano di Milano, del quotidiano «Il Cittadino di Brescia» e della rivista «Scuola italiana moderna», di varie altre opere pedagogiche e dell’«Unione Leone XIII», che sfocerà nella Fuci. Attività che traevano linfa da un’intensa vita spirituale di stile francescano (era terziario).