REGIONE – Concessioni demaniali lago di Vico, Santori: Chiesti chiarimenti a Zingaretti

“Dopo le numerose segnalazioni ricevute da diverse associazioni ambientaliste del territorio, ho presentato un’interrogazione scritta al Presidente Zingaretti e all’Assessore all’Ambiente chiedendo chiarimenti sulle concessioni demaniali anche sull’arenile del Lago di Vico e sui potenziali rischi sanitari, ambientali e agricoli. Emergerebbe un quadro di provvedimenti, atti, pressioni, minacce, omissioni e comportamenti ostativi che se confermati sarebbero estremamente gravi e che meritano un monitoraggio accurato da parte anche di questa Amministrazione regionale che fino ad oggi sembrerebbe non aver tutelato e garantito dal punto di vista ambientale l’intero territorio lacustre, di fatto violentato da colate di cemento. I cittadini meritano non solo rispetto ma anche trasparenza, è quello che chiedo a questa Giunta Regionale” così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Ambiente.

“Sarebbe davvero scandalosa, contraria ad ogni norma ambientale e sanitaria, la deplorevole cementificazione in essere al lago di Vico, area protetta e di importanza comunitaria. Le criticità emerse in campo ambientale, sanitario e agricolo nei territori immediatamente limitrofi al Lago di Vico sono sotto gli occhi di tutti e in particolare sul tema del controllo il livello dell’acqua. Si osserva ormai da qualche anno che sta costituendo un precedente gravissimo il fatto che il minor apporto di acqua lasciato defluire appositamente dall’emissario Rio Vicano, solo per evitare che alcune realtà private del territorio vengano inondate. Non è da escludere inoltre che tali abusi incidano sui Comuni a valle del Rio Vicano i quali durante il periodo estivo non avrebbero l’apporto di acqua necessario. Non solo un rischio ambientale grava su questo territorio, ma anche un potenziale danno erariale legato ai canoni concessioni di un noto complesso alberghiero sia nei confronti del Comune di Caprarola che del Demanio pubblico” conclude Santori.

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