ROMA – Santori chiede stretta decisa su veicoli con targhe straniere
“E’ necessario mettere un freno al fenomeno della circolazione dei veicoli con targa straniera sul territorio nazionale. Sto ricevendo numerose segnalazioni di residenti nella città di Roma che denunciano la mancanza di tutela dai sinistri stradali che vedono coinvolti veicoli immatricolati ed assicurati all’estero, considerando che è quasi sempre impossibile utilizzare i canali assicurativi tradizionali o la procedura di constatazione amichevole. Il fenomeno è in costante ascesa e riguarda in special modo le automobili immatricolate in Romania e Bulgaria e tra Codice della Strada, Convenzioni internazionali e Direttive Comunitarie, la normativa vigente non aiuta a contrastare questo fenomeno. Per tali motivi ho scritto una nota al Prefetto Gabrielli chiedendo una stretta sul tema mediante l’attuazione di ogni misura necessaria ad intensificare i controlli sul territorio e contestualmente di rappresentare presso le sedi opportune l’urgenza di porre in essere una complessiva azione di risanamento in grado di dirimere tutte le problematiche, garantendo le giuste condizioni di legalità” Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio.
“L’articolo 132 del C.d.S. prevede che gli autoveicoli immatricolati in uno Stato estero siano ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, trascorso il quale è obbligatorio iscriverli negli elenchi nazionali del Pubblico Registro. Ma se non riusciamo a controllare l’immigrazione clandestina, come facciamo a controllare i veicoli clandestini? Il risultato è che in caso di incidente i conducenti di questi mezzi la fanno sempre franca di fronte ai cittadini onesti che si vedono costretti ad pagare di tasca propria al fine di ovviare al danno da sinistro stradale. Al limite interviene il Fondo di Garanzia per le Vittime per la Strada, finanziato da tutti coloro che pagano una polizza RC auto in Italia. Oltretutto questo sistema sta progressivamente alimentando una pericoloso sistema di intestazioni fittizie, elusione fiscale e di mancato introito per lo Stato, le Regioni, ma soprattutto i Comuni che non riescono a notificare le multe e a riscuotere” conclude Santori.