SORA – LSU, replica dell’Assessore Catarinelli
In risposta all’articolo pubblicato il 19-02 sulla stampa locale dagli LSU, il sottoscritto rispetta la scelta “di non voler entrare di nuovo nel merito della questione”, proprio perché È IN ATTO UN PROCEDIMENTO DI FRONTE ALLA MAGISTRATURA ED È SOLTANTO IL TRIBUNALE LA SEDE OPPORTUNA PER FARLO.
Leggo che i lavoratori si sono sentiti offesi e insultati, ma nelle mie parole non c’erano né offese né insulti, soltanto la semplice spiegazione delle ragioni che giustificano la posizione dell’amministrazione che rappresento. Una posizione che deriva da PRECISE PRESCRIZIONI CONTENUTE IN LEGGI DELLO STATO.
Mi limito a porre una domanda: pensate davvero che io e l’amministrazione manteniamo la posizione che stiamo tenendo in un momento così delicato per puro sfizio o malvagità? Mi permetto di darvi un consiglio spassionato: guardatevi attentamente da cattivi consiglieri o finti amici, che con opportunismo profittano della vostra momentanea precarietà. Per l’amministrazione sarebbe molto più semplice e politicamente più conveniente procedere al vostro reintegro e, se fossimo certi che ciò non comportasse un danno per il comune, lo faremmo seduta stante, credetemi, ma così non è!
Purtroppo la realtà è che il reintegro comporterebbe conseguenze avverse all’istituzione, che con il senso del dovere rappresentiamo. In tal caso sì che dovremmo parlare di una mancanza di rispetto nei confronti di tutti cittadini.
A parte le polemiche sterili, l’unica cosa che mi preme è che non venga messa in dubbio la nostra buona fede. D’altro canto, ripeto, non si riesce sinceramente a capire quali dovrebbero essere le diaboliche motivazioni che starebbero dietro la nostra scelta, affatto soggettiva e oltre tutto anti populista.
Io, come voi avete scritto nel vostro articolo, ho sempre avuto e continuo ad avere piena stima di voi in quanto lavoratori, ma prima di tutto come persone e cittadini. Il lato privato e umano, però, non deve soverchiare quello civile e sociale. Voi insieme ai vostri legali portate avanti una battaglia, ritenendo valide le vostre ragioni, noi dal canto nostro, rappresentando un ente pubblico, siamo certi di questa posizione, al di là della nostra comprensione umana e personale.
Il mio rammarico è che qualcuno utilizza la vostra situazione per fare pubblicità, strumentalizzando una questione delicata e ancora in fase di definizione legale.
Gianni Celli Catarinelli