FROSINONE – Paziente violento allo ‘Spaziani’, UIL FPL insorge contro la ASL
La UIL FPL è sempre vicina ai lavoratori e non può davvero tollerare che ne sia messa a rischio l’incolumità. L’ultimo gravissimo fatto è accaduto presso l’SPDC, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale “F. Spaziani” di Frosinone dove, in questi giorni, è stato ricoverato nel reparto un paziente di circa 42 anni, proveniente dalla REMS di Ceccano, nella quale risulta ristretto per gravi reati di natura penale. Il fatto davvero sconcertante è che questa persona, arrivata in Ospedale con un TSO, Trattamento Sanitario Obbligatorio, è stato trasferito da una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza – appunto la REMS – in un reparto ospedaliero che non possiede alcuna caratteristica operativa per la gestione di pazienti detenuti che, invece, devono essere sempre sottoposti a misure di sicurezza giudiziaria, sancite e disciplinate dalla normativa penitenziaria. Ed infatti all’arrivo in Ospedale, a scanso dell’incolumità degli infermieri, c’è stata prima una colluttazione con un altro paziente ospite e – cosa estremamente grave – per ben due giorni questo paziente non è stato piantonato da operatori delle Forze dell’Ordine, ma solo dagli infermieri che non hanno minimamente tipologie di vigilanza penitenziaria da svolgere come mansioni, ma tutt’altro. Si tratta di un fatto increscioso, anche perché solo il terzo giorno sono arrivati degli idonei addetti alla sorveglianza che hanno sostituito nella vigilanza gli infermieri con tutto che, nelle disposizioni previste per tutto quanto orbita intorno alle REMS, è previsto che il personale sanitario ha un dovere di cura e non un obbligo di custodia nei confronti dei pazienti. La custodia, i servizi di sicurezza e la vigilanza perimetrale sono attivati sulla base di specifici accordi con le Prefetture, anche sulla scorta delle informazioni contenute nel fascicolo dell’internato. L’incongruità gravissima della cosa è più che evidente e la UIL FPL non può certo tacere sul fatto che sia stata messa a rischio l’incolumità non solo degli operatori infermieristici, ma anche quella dei pazienti – maschili e femminili – ospiti dell’SPDC dove non esistono né allarmi, né sbarre alle finestre e, è bene rammentarlo, è solo una struttura di ricovero e non di detenzione. La UIL FPL si chiede anche come ha fatto il Responsabile della U.O.C. dell’SPDC della ASL di Frosinone a consentire tutto questo, sapendo che per l’accertata pericolosità sociale del paziente proveniente dalla REMS, lo stesso deve essere custodito e vigilato da operatori giudiziari e non da infermieri. Va ribadito con fermezza inequivocabile che la UIL FPL è e sarà sempre pronta a lottare per la tutela degli operatori sanitari, vigilando e denunciando episodi inqualificabili e di estrema pericolosità a cui sono stati sottoposti in questi giorni lavoratori responsabili e non irresponsabili come i loro dirigenti.
UIL FPL
Il Segretario Territoriale
Paolo Pandolfi