LATINA – ZTL un anno e mezzo dopo: parlano i Commercianti
Dopo il fiume di parole lette a proposito della ZTL e dopo aver sedimentato le tante cose vorremmo dare il nostro contributo su questa annosa questione cittadina. Ad un anno e mezzo di vita della zona a traffico limitato risulta un evidente scollamento tra quello che realmente accade nel commercio della zona e le molte, troppe, dichiarazioni rilasciate da esponenti politici e da associazioni di categoria nazionali, spesso tra loro contrastanti.
Le associazione di categoria, le quali peraltro sono dotate di scarsa rappresentanza nel Centro Storico, dovrebbero studiare ed analizzare come si muove l’economia e valutarne gli eventuali sviluppi futuri, nonché valorizzare, stimolare e non ultimo tutelare il commercio cittadino dove il “negozio storico” è una risorsa: è la memoria!
Un’analisi più profonda porterebbe ad evidenziare non soltanto quello che accade “qui ed ora” ma come si muove il comparto in senso prospettico e il perché del continuo e repentino avvicendarsi di attività commerciali.
Nelle riunioni tra operatori del settore spesso si parla di ciò che avviene in altre città, ma nelle “altre città” il “centro storico” è il salotto della comunità. Nelle “altre città” si sceglie insieme per creare il meglio possibile e quando l’evento non si traduce in quel successo sperato essere realistici non è un’offesa a “questa città!”.
Tutto questo per giustificare una ZTL che così come è stata pensata e realizzata sembra fatta apposta per collezionare “insuccessi”, indubbiamente la scarsa qualità di molti eventi organizzati negli ultimi tempi ha contribuito a questo insuccesso.
E’ auspicabile che tutti i cittadini partecipino al benessere di una città, ognuno con le proprie possibilità e competenze, anche i commercianti giocano questa partita: siamo una delle principali parti produttive di un tessuto sociale e affossare questa ricchezza, in breve tempo, inevitabilmente creerà “povertà sociale” portando alla perdita di posti di lavoro e ad un fisiologico calo di entrate fiscali.
Vorremmo aprire anche un capitolo a proposito della pista ciclabile, altra realizzazione di una politica distratta e non interessata alla città e alla sua crescita, la domanda è “come vuole crescere e muoversi questa città?”
Crediamo sia una domanda doverosa per tutti i candidati che si propongo per amministrare Latina.
Le nostre critiche nascono da una attenta analisi dello stato dei fatti dalla quale si evince che la suddetta pista è frequentata da poche biciclette al giorno, con un costo-benefico in perdita netta, mentre la ciclabile del mare frequentatissima, langue!
Anche questo era possibile prevenderlo? Crediamo di si!
Realizzare una pista ciclabile che non porta da nessuna parte e che è intersecata da molteplici incroci e variazioni di marcia, crea rischi a chi la percorre e quindi per il cittadino è meglio evitarla. Che dire, inoltre, della segnaletica a terra che delimita la stessa pista? Quasi ogni giorno c’è qualcuno che cade; solamente nelle ultime settimana in via Diaz sono state soccorse tre persone poichè il cordolo che ne delimita la curva non è sufficientemente visibile.
Ultima, ma non meno importante la questione dei troppi parcheggi nel centro storico ad uso esclusivo di pochi.
Questa cosa francamente ci indigna e la si vive in città come un vero e proprio sopruso osservando come una classe politica “sovrana” tratti come propri “sudditi” i cittadini, per il solo fine di favorirne pochi!
Inoltre è doveroso far notare che i parcheggi come prevede il c.d.s. all’art. 7 comma 8, dovrebbero essere in parte gratuita e in parte a pagamento e tutti ricadenti nella stessa zona mente nella nostra città la totalità dei parcheggi in centro è a pagamento.
Per concludere, sarebbe auspicabile che la politica almeno per una volta si spogliasse di roboanti proclami e agisse nell’equilibrio tra chi vuole vivere la ZTL e chi ci lavora, un buon inizio potrebbe essere: cambiare gli orari di chiusura e concentrarli nel fine settimana, creare un vero progetto di riqualificazione e di ripopolazione attivando quel processo di idee ed intenti che porterebbe Latina, al pari di ogni altra città, ad avere un “Centro Storico salotto” con spazi vivibili e vitali per tutti.
Lo stop alla pavimentazione imposto dalla Soprintendenza ai Beni Culturali dimostra che le nostre critiche erano legittime: le città di fondazione hanno la stessa dignità delle città rinascimentali, medioevali o di altre epoche e perciò un approccio devastante come quello immaginato per il “nostro” centro era, ed è, una follia.
“Non si possono effettuate opere invasive prima di valutare l’impatto delle stesse sull’intero impianto della città di fondazione” così recita la nota della Soprintendenza e così deve essere in una città che affronta il terzo millennio con l’orgoglio delle proprie origini.
Latina Centro – Comitato Commercianti