ANAGNI – Prosecuzione inchiesta GdF sulla Gosaf, funzionari comunali indagati e sequestri per 3 milioni e mezzo
Eseguito dai corpi provinciali della Guardia di Finanza di Caserta, Benevento, Salerno e Frosinone un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per circa 3 milioni e mezzo di euro a carico di sette soggetti, uno dei quali responsabile dei servizi finanziari del Comune di Anagni. Si tratta di una prosecuzione dell’operazione che, partita nei mesi scorsi, portò all’arresto del rappresentante legale della Gosaf, l’ente di riscossione dei tributi sui rifiuti in circa 50 Comuni di Lazio e Campania, tra cui proprio quello della Città dei Papi. Nella circostanza al funzionario furono confiscati beni patrimoniali per circa 800.000 euro: a suo carico l’accusa di peculato perpetrato in danno di quattro Comuni del Casertano (Arienzo, Francolise, Pietravairano e San Marcellino), grazie alla connivenza con funzionari municipali, cui ora si aggiungono anche i municipi di Paolisi (Benevento), Portici (Napoli) e, appunto, Anagni. Gli indagati facevano dirottare in tasche private i contributi Gosaf di cui, legittimamente, avrebbero dovuto beneficiare i Comuni in esame.
Così, nel dettaglio, uno stralcio del comunicato stampa inoltratoci in data odierna dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta:
“Raccolto un consistente materiale probatorio che ha portato all’individuazione di altri soggetti gravemente indiziati delle condotte appropriative ai danni del comune di Paolisi nonché di ulteriori due ipotesi di peculato perpetrate a discapito dei comuni di Portici e Anagni, sempre con la connivenza di funzionari e amministratori locali compiacenti, che, in violazione degli obblighi costituzionali di diligenza, lealtà, imnarzialità e buona condona consentivano alla Gosaf di utilizzare, senza alcuna forma di controllo, il denaro riscosso per conto degli enti locali e di impiegarlo impropriamente.
Per quanto concerne il comune di Paolisi, nel corso delle indagini, è stato accertato che, dal conto corrente comunale su cui la Gosaf aveva delega ad operare in qualità di tesoriere dell’Ente, era stata disposta l’emissione di assegni circolari e di bonifici, per complessivi f 1.053.414,01, a favore della stessa società utilizzando “liberamente” un mutuo concesso, ai sensi del D.L. 35/2013, dalla Cassa Depositi e Prestiti come anticipazione di liquidità per il pagamento di debiti verso terzi, che, in realtà, aveva natura vincolata e doveva servire allo stesso Ente per pagare i debiti certi, liquidi ed esigibili maturati fino al 31.12.2012. Per far ottenere la libera disponibilità del mutuo, la Gosaf pagava alcuni mandati ad imprenditori contigui al responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, nonché la somma di 26.000 euro ad un consigliere comunale, a titolo di ricompensa dei buoni uffici prestati nella vicenda. Le indagini sui rapporti tra la società e il Comune di Paolisi hanno fatto emergere che le condotte appropriative delle somme di cui Piccoli aveva la disponibilità quale amministratore di fatto della Gosaf, incaricata della riscossione dei tributi o quale tesoriere di enti, non costituivano affatto un episodio isolato ma rappresentavano, di fatto, una sorta di modalità di gestione dell’azienda.
Nella vicenda relativa al comune di Portici, è stato accertato che la società di riscossione, con l’ausilio di funzionari della provincia di Napoli, si è appropriata di somme pari ad euro 726.896,68, riscosse a titolo di TARSU e TEFA, di competenza della provincia di Napoli, che non erano mai state riversate all’ente proprietario. Infine, le investigazioni hanno consentito di appurare che l’amministratore di fatto della società aveva reiterato la condotta posta in essere nel rapporto con il comune di Portici anche nel servizio di riscossione effettuato per conto del comune di Anagni. In tale circostanza, è stato appurato che il predetto, in concorso con un proprio stretto collaboratore ed il responsabile del Servizio Finanziario del Comune, incaricato dei controlli sulle attività del concessionario, si era indebitamente appropriato della somma di euro 1.601.939,641, di cui euro 1.528.532,01 quale TARSU di competenza dell’ente anagnino ed euro 73.407,63 quale TEFA da riversare alla provincia di Frosinone. L’attività oggi condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Caserta e coordinata da questa Autorità Giudiziaria evidenzia ancora una volta l’attenzione la necessità di procedere ad approfonditi controlli sul corretto impiego del denaro pubblico, al fine di evitare la sottrazione, per fini privati, alla collettività, ed ai Comuni, gravati da numerosi debiti di bilancio, di risorse e danaro pubblico”.