CASSINO – Elezioni 2016, Di Zazzo presenta il progetto “Moltiplicatore d’Impresa”
Il tema delle start up, di cui si sta ampiamente discutendo in questi giorni grazie a Re-Start Innovation in corso all’interno del Forum della Ricerca è già da tempo uno degli snodi fondamentali del programma elettorale di Tullio Di Zazzo grazie all’idea, del “moltiplicatore d’impresa”.
Un progetto unico nel suo genere nel panorama nazionale che rappresenta un deciso passo in avanti rispetto ai più noti “incubatori” e “acceleratori” d’impresa. Strumenti sicuramente utili per l’avvio o il consolidamento delle nuove imprese, ma che per l’ex sindaco di Cassino non sono altro che il «il minimo sindacale per una città come Cassino. Mentre per puntare ad uno sviluppo che non sia di facciata ma arrechi evidenti vantaggi economici ed occupazionali sul territorio bisogna puntare su una “moltiplicazione” delle aziende perseguita attraverso un’azienda speciale pubblico-privata che finanzi, sostenga e reinvista sui giovani e le start up»
Il Moltiplicatore d’impresa non è certo un’idea semplice da spiegare in poche parole, ma il fine è mettere insieme le migliori energie del pubblico e del privato, per dare vantaggi ad entrambi.
Sarà creata una società a capitale misto (51% pubblico e 49% privato) che sosterrà con fondi propri delle aziende selezionate e di cui acquisirà, per un periodo di tempo ben definito, delle quote societarie. Una partecipazione che sarà sempre e comunque minoritaria rispetto a quella degli imprenditori e che fungerà da “controllo” su come verranno investiti i soldi stanziati. L’interesse di tutti è ovviamente quello di far decollare l’impresa per redistribuire gli utili e per questo, oltre all’apporto economico, saranno attivati anche tutta una serie di servizi per le imprese, tra cui il mentoring.
«Appena ci saranno gli utili verranno ripartiti in base alle quote societarie con il moltiplicatore che potrà finanziare altre società e così via».
Non si tratta, quindi, di uno di quei “carrozzoni” nati solo per creare poltrone e posti nei Cda, ma di una struttura a cui gli enti pubblici potranno guardare con fiducia per mettere a disposizione spazi, infrastrutture e know how.
«Sto pensando, ad esempio, – precisa ancora Di Zazzo – ad un uso “produttivo” del Forum della Ricerca oggi quasi abbandonato la zona industriale.
Quindi il “pubblico” metterà a disposizione strutture e know how, mentre il capitale da investire sarà totalmente messo a disposizione dalla componente privata che poi ne trarrà i frutti. Le aziende che ambiranno al finanziamento avranno come unico obbligo, quello di avere sede a Cassino.
Per fare qualche esempio sulle potenzialità di uno strumento del genere, basta pensare che in paesi come l’America, a cui noi guardiamo sempre con interesse per la produttività delle aziende, senza un sostegno dei privati non sarebbero nate aziende come Dropbox e Airbnb.
Il nostro compito come amministratori deve essere quello di dare ai giovani tutti gli strumenti possibili per poter “conquistare” il futuro».
Come per gli enti di cui si parlava prima, quelli nati solo per accontentare qualche amico o i trombati della politica per intenderci, a chi gli chiede se anche il moltiplicatore d’impresa non posa essere visto semplicemente come un modo per finanziare gli “amici degli amici”, Di Zazzo risponde senza alcuna titubanza.
«Qui a mettere i soldi sono privati e quale folle butterebbe centinaia di migliaia di euro per finanziare una società senza alcuna speranza di crescita e senza sbocchi per sostenere qualcuno che non ha un progetto valido?»
Tra l’altro per il moltiplicatore d’impresa Tullio Di Zazzo ha già raccolto diverse adesioni di alcune importanti aziende tra Roma e Napoli che hanno già messo a disposizione un milione di euro. «Questi sono soldi veri e non le chiacchiere e gli slogan degli altri candidati che parlano di sviluppo senza indicare nessuna fonte di finanziamento se non l’onnipresente Europa o i bandi che di solito non riescono nemmeno a coprire nemmeno lo spese, è il caso di dire, dello star-up» conclude Di Zazzo.