CASSINO – Importante workshop medico Innomed

Un aiuto innovativo per lo studio e la cura delle patologie neurodegenerative. Questo, in breve, l’obiettivo di Innomed, la spin-off specializzata nella produzione di software e servizi ad alto valore aggiunto nel settore biomedico e sanitario ideata dall’I.R.C.C.S. Neuromed e presentata dall’Istituto di Pozzilli al Re-Start Innovation di Cassino, il workshop sulle start-up innovative e delle tecnologie per l’ambiente.
Core business del progetto Innomed è lo sviluppo di un software di localizzazione di elettrodi subdurali e di profondità per l’epilessia farmaco-resistente. Ultimamente, poi, la spin-off ha realizzato ulteriori attività di ricerca e sviluppo sperimentale mirate alla realizzazione di software dedicati alle patologie neurodegenerative maggiormente rilevanti (Alzheimer, Parkinson, ictus, tumori, sclerosi multipla,ecc.), quale strumento indispensabile per l’attività delle équipes mediche nelle indagini invasive, non invasive, nelle esplorazioni prechirurgiche e nella neurochirurgia. Innomed si caratterizza, quindi, come una software house innovativa, che cura la progettazione e lo sviluppo di software di supporto alla diagnostica e all’interventistica medica.
Tra i numerosi progetti vi è SPEL, presentato anch’esso nel corso del Forum della Ricerca di Cassino, che aiuterà i neurochirurghi nella complessa operazione di installazione di elettrodi all’interno del cervello, una procedura che oggi viene usata soprattutto nella terapia del Parkinson. Gli elettrodi, infatti, sono capaci di inviare impulsi elettrici, controllati da computer, a determinate strutture cerebrali in modo da contrastare la patologia e aiutare il paziente a riconquistare una qualità della vita più accettabile.
“SPEL è il cuore del programma Innomed – spiega l’ingegner Luigi Pavone, che ha presentato il progetto a Cassino – per la localizzazione del elettrodi subdurali e in profondità nell’ambito delle patologie neurodegenerative che richiedono un monitoraggio invasivo. L’innovazione principale, oltre alla metodica di processamento delle immagini, è la sua automaticità, che lo rende direttamente fruibile dal clinico. La funzione di SPEL è duplice: c’è il mappaggio pre-chirurgico, per aiutare il medico e la sua equipe nella programmazione dell’intervento correlando le informazioni elettriche con quelle funzionali e anatomiche del cervello. Ma c’è anche la fase di operazione chirurgica vera e propria dove SPEL aiuta a ottimizzare i risultati.”
“La piattaforma avanzata SPEL – aggiunge l’ingegner Fabio Sebastiano, Responsabile scientifico del Polo Cyber Brain di Caserta – rientra nel quadro ancora più ambizioso della neurocibernetica. L’idea in sostanza è di sviluppare piattaforme avanzate di biomeccanica e bionica, favorendo l’obiettivo finale dell’interfaccia uomo-macchina. Si tratta di una grande promessa di innovazione. Le tecnologie di interfacciamento cervello-computer rappresentano una frontiera che potrà rivelarsi cruciale sia nel capire meglio le patologie neurologiche che per aiutare tanti pazienti a contrastare gli effetti delle malattie, migliorare la qualità di vita ed essere più autonomi. Anche in questo, come in altri campi scientifici, Neuromed si sta dimostrando motore di innovazione, per il centro-sud Italia, prima di tutto, ma anche per il resto del Paese”.
“Il progetto SPEL, – spiega Emilia Belfiore, Responsabile dell’Ufficio Ricerca & Sviluppo I.R.C.C.S. Neuromed – si inserisce nel più ampio programma di investimenti che Neuromed ha intrapreso nell’ambito del Polo di Neurocibernetica Cyber Brain. Le neuro tecnologie di avanguardia sono uno strumento ormai indispensabile per rispondere con ausili veramente efficaci alle esigenze di diagnosi e cura dei pazienti”.
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