CASSINO – Elezioni Comunali, Di Zazzo traccia la via per “resistere” ad Acea

Tullio Di Zazzo ancora una volta non tradisce le aspettative e traccia una via chiara e concreta per resistere ad Acea ed intraprendere la strada per la gestione pubblica e definitiva dell’acquedotto comunale. Un percorso che fino ad oggi gli avversari hanno tracciato in maniera abbastanza approssimativa e senza troppa convinzione solo per cavalcare l’onda di questi ultimi giorni di campagna elettorale. Anzi, un candidato a sindaco ha candidamente ammesso che per gli impianti «non c’è più nulla da fare». Una posizione abbastanza sibillina, anche considerando che nella sua squadra c’è un legale di Acea. Bisogna a questo punto capire chi-sta-con-chi. Tullio Di Zazzo sta sicuramente con i cittadini di Cassino. Tutti. Senza differenza tra centro e periferie.
Dal suo palchetto-camioncino mostra e legge l’ordinanza sindacale con cui chiederà al Commissario di bloccare l’iter per il trasferimento degli impianti nel frattempo che si sciolga il nodo legato alle inadempienze di Acea nell’Ato così come sollevato dall’Assemblea dei sindaci.
Dopo aver preso tempo, immediatamente si attiverà quanto riportato nella delibera per l’uscita dall’Ato (sempre mostrata e letta) in cui si chiede all’assemblea dei sindaci dell’Ato di far riconoscere a Cassino le caratteristiche per poter lasciare l’Ato e creare il Bic (Bacino idrografico del Cassinate) che verrà gestito con un’azienda speciale a totale partecipazione pubblica.
Idee chiare come sempre per l’ex sindaco di Cassino che davanti ad una folla attentissima ha poi snocciolato alcuni passaggi fondamentali del suo programma puntando molto su un “metodo di lavoro”. «Sento gli altri candidati parlare di progetti per il rilancio della città, ma a tutti manca un passaggio fondamentale: le fonti di finanziamento. Per non dire chiaramente che non sanno che pesci prendere ed è fumo negli occhi per gli elettori parlano di non ben identificati fondi europei.
Peccato che in questi ultimi quindici anni i finanziamenti si sono visti col contagocce e alla guida del Comune ci sono stati Scittarelli che appoggia Mosillo, Abbruzzese che sostiene D’Alessandro e Petrarcone. Nel mio mandato da sindaco ho fatto arrivare in città 30 miliardi di lire in tre anni e a chi mi accusa di guardare sempre al passato, posso controbbattere che sono invece l’unico che guarda al futuro visto che ho impegni di finanziamento per un milione di euro per la nascita di nuove Start up che nasceranno nel Moltiplicatore d’impresa. Soldi veri che vengono da privati che vogliono investire sui giovani e non chiacchiere.
Allo stesso modo con il “Mattone per Montecassino” venderemo 200mila mattoncini di marmo di Coreno in tutto il mondo e saremo in grado di finanziare con dieci milioni di euro, veri per poter sviluppare progetti per la rinascita della Vecchia Cassino.
Poi la provocazione nei confronti dei suoi avversari: «Mentre gli altri, come gira voce in città, sono pronti a dare vita alla cittadella degli immigrati, noi vogliamo far nascere la città per i bambini con disabilità. Un luogo che sarà aperto all’integrazione e non sarà un ghetto e soprattuto sarà gestito dalle associazioni del settore perchè nessuno più di loro può sapere cosa è meglio per il bene di questi bambini».
Ultimo passaggio per la sua giunta. «Noi andiamo oltre il Movimento 5 Stelle, visto che siamo stati i primi in Italia ad annunciare la giunta e i curriculum dei miei assessori sono tutti consultabili su in rete.
Noi siamo già pronti per iniziare a lavorare dal giorno successivo all’insediamento, gli altri forse per ferragosto riuscirebbero a far quadrare tutti gli accordi e le promesse fatte in questi mesi».
Sul palco, prima del candidato sindaco, sono saliti proprio i componenti di quella squadra che Di Zazzo ha già indicato.
Il primo a prendere la parola è stato il dottor Gianni Violo che, designato come futuro assessore alla Sanità, ha snocciolato i punti più importanti di un tema difficile e che sta particolarmente a cuore ai cittadini: lo stato di salute dell’ospedale Santa Scolastica.
Scegliendo Di Zazzo si sceglie di avere un sindaco ed un assessore alla sanità che non hanno conflitti di interesse, che non hanno coinvolgimenti in strutture private e che cercheranno di risollevare l’ospedale pubblico, ma anche gli altri servizi sanitari che servono a rendere più facile per il cittadino controlli ed accertamenti diagnostici di ogni genere.
Subito dopo è stato il turno di Fabio Marino. Con la bellissima figlia in braccio ha precisato che è proprio per i suoi figli che si è fatto coinvolgere in questa avventura, perchè spera di poter dare ai propri figli, ed a quelli di tutti i cassinati, un futuro migliore, una città migliore. Perchè Cassino ha bisogno di sicurezza, ma questo non vuol dire essere razzisti, ha raccontato la storia di una bimba che con la sua famiglia è stata ospite per qualche tempo in città, attraverso le cooperative che gestiscono gli immigrati, ma che è stata costretta ad emigrare in Germania nonostante si fosse pienamente integrata, ed a ricominciare le scuole dall’inizio. Questo perchè quella che viene definita “accoglienza” è in realtà soltanto un modo per ottenere fondi, ed una volta finiti questi fondi nessuno si preoccupa più di cosa accade a queste persone che per un po’ si sono illuse di aver trovato casa e serenità, dopo una vita già dura e drammatica nei paesi di provenienza. E come quella bimba che si è ritrovata in un appartamento a Cassino, senza gas, senza luce e senza acqua, tante altre famiglie si trovano in questa condizione, la condizione ideale purtroppo per far dilagare la criminalità. Una criminalità che nasce dalla disperazione di chi non ha niente e niente da perdere.
Marino ha snocciolato anche tutte le contraddizioni sull’acqua pubblica degli altri schieramenti che vedono il Pd in prima linea per la gestione privata dell’acqua pronto a continuare il percorso tracciato da Forza Italia e tutto il centrodestra con il Decreto Ronchi. La stessa coalizione che nel 2001 provò a boicottare senza successo il Referendum.

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