CASSINO – Tullio Di Zazzo si pronuncia sulla situazione politica cittadina

«Sei tutto chiacchiere e distintivo!». Si tratta, com’è noto, di una frase pronunciata da Al Capone (Robert De Niro) nel film Gli intoccabili di Brian De Palma. È presto diventata un’espressione del linguaggio corrente per censurare personaggi sempre pronti a pontificare e a fare chiacchiere moralistico-ideologiche, ma del tutto pavidi e inetti quando si tratta di mettere in pratica le cose di cui parlano.
D’altra parte, proprio la partecipazione attiva alle campagne elettorali costituisce un’occasione privilegiata, quasi una cartina al tornasole, per cogliere, al di là delle convergenze o delle differenze di opinione politica, le affinità o le distanze antropologiche, di temperamento e di mentalità, tra persone che appartengono alla medesima cerchia sociale [o sono accomunate dalle medesime frequentazioni] e che restano spesso dissimulate in tempi normali. È forse questa una delle ragioni più potenti che mi inducono ogni volta a non rimanere spettatore disinteressato e a prendere pubblicamente posizione.
Per uno scrupolo tutt’altro che filologico, va precisato che la succitata frase di Al Capone è preceduta da un drastico imperativo: “ Ma vattene! non sei niente!…Sei solo chiacchiere e distintivo”. L’iniziale invettiva sulla pura inconsistenza dell’interlocutore, sulla sua “nientità”, che immette nel climax di “chiacchiere & distintivo” esprime bene la divisa dell’Amministrazione uscente che si è stretta intorno alla figura dell’avv. Petrarcone. Non a caso, i manifesti propagandistici ideati dai suoi collaboratori si ispirano alle iperboli inverosimili della pubblicità ingannevole: come negli spot dei cosmetici femminili che promettono l’eterna giovinezza, così i manifesti di chi “sta con Petrarcone” fanno cinicamente uso delle immagini della Cassino dopo i bombardamenti del 1944 per spacciare la differenza con gli scorci fotografici più recenti come risultato realizzato dall’Amministrazione uscente. Ve ne sono altri in cui il “niente” dello “stare con Petrarcone” si avvale del volto di Falcone e Borsellino e della mitica “agenda rossa” di quest’ultimo per fantasticare su una pretesa lotta alla camorra compiuta dall’Amministrazione uscente, che si arroga il merito – sempre proseguendo sulla linea del “falso storico”- di aver ottenuto la permanenza del Tribunale di Cassino. Del resto, è proprio il Vuoto programmatico del Sindaco uscente, che vanta l’assoluta coerenza con “il nulla di fatto”, ad aver trasformato ad horas alcuni dei suoi più tenaci oppositori in fervidi alleati. Tutti attratti dalla speranza di riempire quel Vuoto con i corposi contenuti dei loro interessi pubblicamente indicibili. Del resto, quando Petrarcone & Co. promettono di completare il programma che 5 anni fa presentarono ai cassinati, sanno bene che le realizzazioni compiute sono prossime allo zero, dal momento che le energie dell’amministrazione sono state tutte assorbite da problematiche assolutamente “fuori programma”: come ad esempio la cessione, in via di completamento, dell’acquedotto di Cassino ad Acea S.p.A. – operazione rafforzata con le recenti alleanze di personale politico alle dirette dipendenze di Acea S.p.A; o con la promessa-minaccia di realizzazione della famigerata funivia con occupazione-cementificazione della Villa comunale e definitiva compromissione delle sorgenti del Gari. Malinconico simbolo del “nullismo” dell’Amministrazione uscente è la rotonda di piazza XV febbraio: 5 anni fa, Petrarcone si impegnò solennemente a rimuoverla, per trasformare con un appropriato restyling urbanistico l’intera piazza. Fu persino organizzato un flash mob in campagna elettorale per annunciare pubblicamente l’intenzione di modificare radicalmente la grottesca articolazione urbanistica che contrassegna attualmente quella piazza. Naturalmente, tutto è rimasto esattamente com’era 5 anni fa: l’esecrabile rotonda troneggia ancora pericolosamente al centro della centralissima piazza XV febbraio, mentre l’avv. Petrarcone si appresta a chiedere, con nuovi alleati, il rinnovo del mandato amministrativo.
Sulle altre realizzazioni “fuori programma”, come ad esempio le recentissime varianti al PRG approvate in tutta fretta per favorire clientele di lusso, elettoralmente utilissime -e senza neppure chiedere il parere dell’urbanista Vezio De Lucia, al quale era stata affidata la revisione generale- sarà meglio sorvolare: qui infatti il “nullismo” rischia di capovolgersi in avventuroso dirigismo, che sarà necessario bloccare proprio a salvaguardia del cosiddetto “bene comune”.

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