Il risultato delle urne gratifica i nostri sforzi. Vorrei ancora una volta ringraziare tutti i cittadini che hanno votato la nostra coalizione, ma per noi la sfida elettorale non è ancora terminata. Anzi. Vorrei che proprio in queste ore i cittadini di Bracciano riflettessero. Quale città? Quale futuro? Quali prospettive?
Le elezioni pongono Bracciano ad un bivio. Il 19 giugno è una data decisiva, tutti devono rendersene conto. Cinque anni non sono pochi e una città in mani sbagliate potrebbe significare la paralisi totale dell’economia locale. Il ballottaggio segna quindi uno spartiacque che ipoteca il futuro di Bracciano, dei nostri figli, dei nostri nipoti.
Chi mi conosce sa quanto io sia, anche per la mia professione di avvocato, un uomo di legge pacato ma allo stesso tempo determinato. A chi non mi conosce voglio dire che ho scelto di candidarmi a sindaco per ricreare un clima di serenità in una città dilaniata e paralizzata dai personalismi. Lavoro per una riappacificazione. Ci tengo enormemente a Bracciano ed è per questo che vorrei ridare a questa città il ruolo d’un tempo.
Chi è il mio avversario? Armando Tondinelli, non lo dico io ma lo dicono le cronache, si identifica come il grande accusatore, come colui che avrebbe determinato la caduta dell’ultima amministrazione comunale facendo sempre leva sul concetto di legalità, che non è certo solo suo esclusivo appannaggio.
Chiediamoci, chiedetevi come attraverso la denuncia permanente, il continuo sospetto, talvolta con le intimazioni velate, quest’uomo ed i suoi accoliti siano riusciti ad annichilire una città, a gettare nel panico e nell’immobilismo numerosi impiegati comunali, a paralizzare l’intero settore edilizio, a creare, insomma, all’interno della comunità un clima di tensione, diffidenza e paura.
Bracciano sta pagando un prezzo troppo caro.
Volete davvero che Tondinelli sia il vostro sindaco? Parliamo di una persona che, da quando è seduta sui banchi di opposizione in Comune, dal 2007 al 2016, non ha mai presentato una chiara proposta politica, non ha mai sottolineato e reso pubbliche le evidenti lacune della precedente amministrazione; non ha mai reso pubblica la grave crisi finanziaria del Comune di Bracciano; non ha mai esternato la grave situazione della gestione dell’acquedotto comunale; non ha mai preso una chiara posizione sul sito di Cupinoro.
Durante l’amministrazione Negri – dal 2002 al 2007 – quando ha ricoperto l’incarico di assessore ai Lavori Pubblici, cosa ha fatto Tondinelli? Non un’opera pubblica che sia tale. Anzi, l’unica cosa per cui lo ricordiamo è che non si è mai opposto a che la Bracciano Ambiente divenisse una sorta di ufficio di collocamento attraverso assunzioni a chiamata diretta a favore di amici e parenti.
Quando sono stato io assessore ai Lavori Pubblici, dal 1994 al 2002, sono state realizzate numerose opere pubbliche: il parcheggio coperto sotto la Piazza del Comune (a zero spese per i cittadini attraverso il project financing); il nuovo parcheggio al servizio del centro storico, con tanto di ponte pedonale, che negli anni successivi nessuno ha sottoposto a manutenzione; il Palasport a Bracciano Nuova; il parcheggio di via Udino Bombieri; il rifacimento del giardino comunale; il rifacimento della facciata della scuola elementare T. Tittoni e del giardino interno; il centro Polifunzionale di via Aurelio Saffi; la riqualificazione delle principali vie del centro urbano.
Questa è la differenza tra noi due! Da una parte un amministratore che ha dimostrato capacità, competenza, affidabilità, che ha prodotto risultati concreti dando l’esempio di come si attua la “politica del fare”. Dall’altra un amministratore che non ha mai contribuito alla crescita ed al miglioramento della città occupandosi esclusivamente di portare avanti la sua crociata (e forse di qualche suo commensale) contro la precedente amministrazione fregandosene altamente di tutte le conseguenze che tale comportamento ha generato all’interno della nostra città.
Soltanto adesso, Tondinelli, con l’unico obiettivo di raccogliere maggior consenso elettorale, mostra di interessarsi dei reali problemi di Bracciano. Diventa addirittura paladino dell’ambiente. E’ stato forse folgorato sulla via di Damasco?
Inoltre Tondinelli non è certo il nuovo che avanza, piuttosto è l’eterno candidato. Ricordiamo che, pur proponendosi come il nuovo, si è candidato alle elezioni comunali a Bracciano nel 1998, 2002, 2007, 2012, 2016.
Bracciano non ha bisogno di tutto questo. Bracciano non ha bisogno di gente mossa da un puro spirito di risentimento personale. Bracciano ha bisogno di ritrovare fiducia e serenità. Bracciano ha bisogno di riappacificazione. Bracciano ha bisogno di un Sindaco che sappia mediare ed aggregare, non di un Sindaco che ha fatto dell’arte dell’odio e dell’intimidazione il suo motto.
Non cadete nel suo gioco, non lasciatevi incantare da un uomo che vive solo del suo ego smisurato.
Chi nasce lupo, lupo resta!Cinque anni, lo ripeto, sono lunghi da passare. Invito a riflettere anche tutti coloro che non hanno votato al primo turno: questa volta non restate a casa, la posta è alta.
Avv. Claudio Gentili