ROMA – Qualità del cibo nelle mense scolastiche: la Coldiretti ne parla al Circo Massimo
“Materie prime locali, del territorio regionale, prodotte, lavorate e consegnate il giorno stesso. È questo il cibo giusto che deve essere servito nelle mense scolastiche dei comuni del Lazio, regione dove ancora oggi agli studenti vengono somministrati pasti confezionati con ingredienti che possono arrivare indistintamente da un punto qualunque del Paese, affrontando viaggi di lunga durata che compromettono la freschezza e le proprietà organolettiche e nutrizionali dei prodotti agroalimentari raccolti e trasformati”. Così una nota della Coldiretti del Lazio che sabato alle 10.00, al mercato di Campagna Amica del Circo Massimo, in via di San Teodoro, presenterà la proposta di modifica dei capitolati d’appalto generalmente adottati dai Comuni e che, spesso, premiano la convenienza delle offerte piuttosto che la qualità degli alimenti impiegati per i pasti. Ad illustrare il progetto saranno Raffaele Maria De Lipsis, presidente di Sezione del Consiglio di Stato, il nutrizionista Carlo Iacovissi, Francesco Tamburella responsabile del Centro Studi Codacons e i dirigenti della Coldiretti Lazio Giuseppe Napoletano e Manuela Serva. “È tempo di superare – spiega David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio che introdurrà i lavori della tavola rotonda – la pratica del massimo ribasso negli appalti per le forniture alle mense scolastiche, come già indicato dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Mi piace ricordare a me stesso e ai sindaci di tutti i comuni laziali che garantire ai nostri figli un’alimentazione sana ed equilibrata è una priorità e che il solo modo per farlo – aggiunge Granieri – è puntare sui prodotti a chilometro zero. Le aziende agricole laziali sono pronte a fare sistema per aderire alle reti d’impresa locali che potranno assicurare la territorialità delle operazioni di filiera, dalla logistica fino ai trasporti, dalla gestione degli approvvigionamenti fino alla preparazione e alla somministrazione dei pasti”.