“Su Acea la politica invece di compattarsi per generare una risposta plausibile alle pretese del gestore del servizio idrico, si espone ad un impulso autolesionistico nel pattugliare una trincea di partito che rischia di spianare la strada alle richieste di conguaglio di 80 milioni di euro da parte dell’Acea Ato 5”. E’ quanto afferma il vicepresidente della Provincia Andrea Amata che aggiunge: “L’egocentrismo provoca frazionamento e la divisione agevola il gestore privato nell’acquisire un vantaggio strategico non per merito proprio, ma per demerito altrui. Inscatolare il dibattito in una soffocante competizione alla primogenitura di documenti che stabiliscano il percorso più divergente dalle proposte di Acea, omettendo il supporto di parametri tecnici a fondamento di tali iniziative, equivale ad inalberare un mero trofeo figurativo AntiAcea. L’atteggiamento che si è consumato nell’assemblea dei sindaci si è dimostrato il migliore complice di Acea che anziché trovare un ostacolo, tecnicamente avallato, alle sue pretese si è imbattuta in facilitatori delle sue richieste”.
“La battaglia fra fazioni – spiega ancora Amata – conduce alla non decisione e la non scelta impatta irrimediabilmente sulle bollette. La Raggi ha congelato l’aumento della tariffa per l’anno in corso riconoscendo ad Acea gli interessi e la validità dell’aumento che si cumula all’anno successivo. Ma il sindaco Raggi negozia con se stesso essendo il Comune di Roma azionista di maggioranza dell’Acea. La proposta di congelare la tariffa, in attesa della definizione del procedimento di contestazione degli inadempimenti in carico al gestore privato, ha anteposto l’ipotesi di risoluzione contrattuale alla certezza di deliberare un drastica riduzione delle somme rivendicate da Acea come da proposta formulata dalla Sto che si basa su criteri disciplinati dalla Convenzione tipo. Il moltiplicatore viene fuori da una serie di calcoli e deve produrre un gettito tale al gestore che gli consenta di governare il servizio in equilibrio economico. Ancorare il moltiplicatore a grandezze ipotetiche ed eludendo i costi fissi è un esercizio cervellotico. I cittadini – utenti vanno tutelati concretamente e non con la stesura di deliberazioni inapplicabili destinate ad essere prima censurate dalle autorità preposte e poi scavalcate dalle pretese di Acea”.
“Bene aveva fatto dunque il Presidente Pompeo a richiamare tutti al senso di responsabilità – conclude il vicepresidente della Provincia – e molto bene ha fatto nell’annunciare la riconvocazione dell’Assemblea, dove portare alla discussione una nuova proposta tecnica che, all’interno di un quadro di rispetto della normativa, tuteli i cittadini e non offra un ulteriore rigore a porta vuota al Gestore”.