FROSINONE – Festival dei Conservatori, il commento degli addetti ai lavori

“Dall’esterno il pubblico non può vederlo, ma vi assicuro che dietro un festival del genere c’è una macchina organizzativa complessa e che richiede moltissimo lavoro. Il festival nazionale dei conservatori italiani va sostenuto”, così, sabato sera, Rolando D’Angeli, membro della giuria tecnica del festival di piazzale Vittorio Veneto, ha voluto sottolineare il proprio personale apprezzamento per una manifestazione che sta contribuendo a portare la città di Frosinone sulla ribalta nazionale e internazionale. Il nome di D’Angeli forse non dirà molto ai più, pur trattandosi di uno degli addetti ai lavori più noti nel campo discografico, grazie alla sua collaborazione con artisti del calibro di Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Ornella Vanoni, Domenico Modugno, Umberto Tozzi, Mike Francis, Nek, Amedeo Minghi, Giorgia; è inoltre presidente di ANAT & Spettacolo, l’organizzazione che riunisce i maggiori impresari, manager e imprenditori del settore. Con lui in giuria sabato c’erano Nicola Guida (pianista, compositore e produttore) e Max Gordiani (booking manager e regista di video per Yourmusicbooking Uk). Dopo il prefestival di domenica con Elisa Nicolia (con Tutti i colori del libro) e il festival con Progetto Koralira (dal “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara), Brik Jazz Elements (dal “Luca Marenzio” di Brescia) e Lontano da qui (dal “Refice” di Frosinone), la manifestazione prenderà qualche giorno di “riposo” per tornare giovedì 14 con il Nicoletta Evangelista Project (dal “Refice” di Frosinone), Legs quartet (dal “Francesco Venezze” di Rovigo) e The hateful five (dal “Luisa D’annunzio” di Pescara). “Mi unisco a quanto detto da D’Angeli: desidero ringraziare tutti coloro che, da dietro le quinte, stanno lavorando instancabilmente per una manifestazione così complessa come il festival dei Conservatori italiani – ha detto l’assessore alla cultura Gianpiero Fabrizi – I ringraziamenti si fanno, generalmente, a manifestazione conclusa, ma trovo giusto sottolineare che senza l’apporto del direttore Ramunto e del “Refice”, della perfetta padrona di casa Mary Segneri, dei dipendenti comunali, degli sponsor, dell’amministrazione Ottaviani tutta e della eccezionale Alessia Masi, non avremmo un appuntamento senza eguali nel panorama europeo. D’Angeli ha ragione nel dire che questo festival vada sostenuto e va detto che la città tutta sta sostenendo il festival, riservandogli, ogni sera, un corposo numero di presenze. Grazie a chi sta lavorando per rendere possibile tutto ciò e grazie ai cittadini che stanno facendo crescere, edizione dopo edizione, il nome del festival e della città di Frosinone”.

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