MONTE SAN GIOVANNI C. – Fare Verde replica ad Acea

Premesso che Fare Verde esiste da prima che Acea Ato 5 Spa iniziasse a scrivere i romanzi di fantascienza, la nostra Associazione nell’interesse comune e in tutela dell’Ambiente risponde ad Acea restituendo al mittente un recente articolo pubblicato sulla stampa locale.
Nei fatti Acea ancora una volta nel rispondere all’Autorità Garante omette di inserire il Capoluogo di Monte San Giovanni Campano nel piano di turnazione estiva meglio conosciuto dalla popolazione come piano di razionamento idrico come non esita ad incolpare la popolazione rea di non segnalare a tempo debito le perdite dall’acquedotto Comunale. Fermo restando che le segnalazioni delle perdite dall’acquedotto Comunale non sono un obbligo per la popolazione in quanto rientrano nella sotenibilità delle risorse idriche e visto che fino a prova contraria i Cittadini di Monte San Giovanni Campano si sono dotati della Polizia Municipale e di un Ufficio Tecnico Manutentivo questa Associazione non riitiene corretto che la popolazione venga additata di menefreghismo tanto è vero che almeno in una occasione proprio Fare Verde fu insultata da Acea perchè ritenuta rea di aver fatto una falsa segnalazione in via Colle Fiorito nel Capoluogo Monticiano cosa che si rivelò totalmente VERA. Per quanto riguarda la depurazione delle acque Fare Verde ricorda ad Acea che pende sulla testa dei Monticiani una bella infrazione dell’Unione Europea per l’insufficienze consistenza della depurazione delle acque reflue e che proprio Fare Verde ha sporto alcune denunce per la depurazione delle acque reflue alle Magistrature del Frusinate e del Cassinate per il malfunzionamento dei depuratori e per la mancanza delle autorizzazioni che non ci sono dopo 12 anni di gestione dei depuratori. Di fatto l’Arpalazio sez di Frosinone dietro richiesta di Fare Verde ha appreso che nel Comune di Monte San Giovanni Campano ci sono 9 depuratori in quanto era a conoscenza di soli 2 depuratori e nello specifico era a conoscenza di quello di Porrino e Fontana Magna. In seguito alla sparizione del depuratore intercomunale Anitrella già finanziato dalla Regione Lazio sono iniziate le pressanti richieste di Fare Verde e c’è stato quindi l’intervento dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Arpa Lazio sez. di Frosinone che ha elevato contravvenzioni a non finire sia ad Acea che al Comune di Monte San Giovanni Campano per il malfunzionamento e/o per la mancanza di autorizzazioni allo scaico di tutti i depuratori. Sono in corso le indagini del Corpo Forestale dello Stato che è stato delegato dalla Magistratura Frusinate per tutti i depuratori che sversano nei corsi d’acqua supportate dagli esami di certezza dellìArpalazio Sez. di Frosinone. Resta inteso che ai sensi del trattato di Amsterdam se non ci saranno le pubbliche scuse ai Monticiani, una pubblica smentita di Acea e la volontà di ammettere le discrepanze presenti nel servizio idrico integrato si inoltrerà questo articolo per intero allegato ai rilevamenti dell’Arpalazio alla Commissione Europea direttamente al Sig. Commissario per l’Ambiente per rendere edotta l’Unione Europea di quello che pensa ACEA sull’infrazione comminata all’Italia con la richiesta specifica di accelerare la condanna per disconoscimento della direttiva Europea sulla depurazione delle acque reflue urbane. Per quanto riguarda il razionamento idrico e per capire se è giusto o è ingiusto per la popolazione si rimanda alla popolazione il gradimento di tale situazione che dura da oltre 4 anni. Fare Verde quindi respinge il romanzo di fantascienza pubblicato dal quotidiano La Provincia al direttore generale di Acea e lo invita a venire a Monte San Giovanni Campano nella frazione di Colli in pubblica assemblea in modo da permettere alla polazione di festeggiarlo per il suo “giusto” piano di turnazione idrica. Visto che Acea ha inoltrato la sua missiva anche al Comune di Monte San Giovanni Campano la nostra Associazione si aspetta che ci sia una presa di posizione certa in difesa dei Cittadini di Monte San Giovanni Campano e in assenza di una presa di posizione certa il silenzio delle Istituzioni Comunali sarà inoltrato all’Unione Europea per aver ignorato la direttiva sulla depurazione delle acque reflue senza ombra di ragionevole dubbio.

Fare Verde Provincia di Frosinone

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