BOVILLE ERNICA – Dall’11 agosto ‘BovillEtnica’
“Ascoltare il mondo”: è questo il leit motiv dell’edizione 2016 di BovillEtnica che si terrà dall’11 al 13 agosto a Boville Ernica (Fr) in piazza Sant’Angelo proponendo tre imperdibili concerti ad ingresso gratuito.
Organizzata dal Comune di Boville Ernica con la collaborazione della ProLoco e la direzione artistica di Giuliano Gabriele, la rassegna si aprirà giovedì 11 agosto con l’atteso concerto di Bombino, la stella del desert blues che presenterà il suo nuovo album “Azel”, uscito il 1 aprile di quest’anno, e nel quale ha raccolto dieci nuovi brani e tre bonus track che nel loro insieme segnano un’ulteriore evoluzione nel suo approccio stilistico e musicale. Registrato lo scorso autunno a Woodstock nell’Applehead Studio per la Partisan Records, sotto la guida di Dave Longstreth dei Dirty Projectors e mixato da David Wrench, il disco è stato anticipato dal singolo “Inar”. Il tocco “occidentale” di Longstreth e la voce di “Mahassa” Walet Amoumene, cantante del gruppo Tuareg tutto al femminile Tartit e ospite del disco, hanno impresso una nuova profondità alla musica di Bombino e la avvolgono di calore e colore, perfetto contraltare alla sua anima inquieta e ai suoi testi malinconici. Nella sua lingua nativa, il Tamasheq, la parola Azel ha diversi significati: oltre ad essere il nome di un piccolo villaggio del Niger cui Bombino è particolarmente legato, significa soprattutto radici e, al tempo stesso, rami di un albero. Ancoraggio alla Storia e sviluppo verso nuove direzioni future. Nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell’Africa, Bombino suona in modo solare e colorato, sì, ma canta la sua nostalgia del deserto e la preoccupazione per un’identità minacciata che, tuttavia, per non estinguersi, deve comunque fare i conti con il mondo contemporaneo. Prima del 2009 Bombino era poco conosciuto al di fuori dell’Africa sahariana. Negli ultimi anni ha iniziato ad avere un seguito più ampio, grazie al successo mondiale di “Nomad” e del relativo tour con oltre settanta date solo in Italia, fino ad arrivare al grande bagno di folla della Notte della Taranta del 2015. Bombino ha riempito venue in Europa e negli Stati Uniti. Si è guadagnato le lodi di numerosi media, da Pitchfork a Fresh Air di NPR, il cui critico Milo Miles lo ha definito “un giovane performer con un carisma e un’ immaginazione tali da diventare la prima star tuareg”. Bombino ha un feeling particolare come dimostra anche la collaborazione con Jovanotti che, affascinato dalla sua musica e dalla sua storia, lo ha chiamato a collaborare nella canzone “Si alza il vento” contenuta nell’album “Lorenzo 2015 cc”.
Si proseguirà venerdì 12 agosto con il progetto Caracas, nato dal fortunato incontro tra il bassista Valerio Corzani (Mau Mau, Mazapegul, Gli Ex, Interiors) e il polistrumentista Stefano Saletti (Novalia, Piccola Banda Ikona, Café Loti, Sete Sois Sete Luas Orchestra), i quali proporranno dal vivo i brani tratti dal loro album di debutto omonimo. Il filo rosso musicale del disco è la sottolineatura – negli arrangiamenti e negli incastri ritmici – del “levare”. Una sorta di benefico galleggiante sonoro che ha permesso ai due di intraprendere un mirabolante viaggio strumentale (ma ci sono anche alcuni inserti “spoken word”) alla ricerca di una sorta di cosmopolitismo degli strumenti e delle musiche. Tappa di partenza il Mediterraneo (con alcuni strumenti simbolo di questo fertile bacino – oud, bouzouki, marranzano, darbouka, tamorra – che caratterizzano molti brani) e poi circumnavigazione del globo terracqueo con la prua puntata sul meticciato sonoro e sulle alchimie ritmiche. Il reggae, dunque la Giamaica, è un’altra delle mete dei Caracas che sono riusciti però nell’impresa di evitare tutti i cliché del genere forgiato nell’isola caraibica, utilizzando gli stilemi di quella musica per incrociare soluzioni nuove, aggiungere buone dosi di elettronica e scomodare anche molti altri bacini etnici (dal deserto Tuareg alla Turchia sufi, dalle Hawaii al Sudamerica, da certo soul-jazz statunitense agli ibridi dub della britannica Onusound…). Un progetto world-reggae dunque, dai contorni e dal profilo molto particolari che dal vivo si concretizza in uno spettacolo davvero ammaliante. Tutti brani originali, una formazione che allarga ulteriormente il range timbrico della proposta e un’attitudine live votata a far ballonzolare chiunque…
Il festival si chiuderà sabato 12 agosto con lo spettacolo “Fado” della Compagnia Errare Persona che vedrà protagonisti la cantante, attrice e regista Damiana Leone, insieme al chitarrista Franco Pietropaoli e Felice Zaccheo alla chitarra portoghese. Sarà l’occasione per andare alla scoperta del grande fascino che da sempre pervade il Fado, la musica che rappresenta l’anima portoghese, canta il destino, il sentimento, il mal d’amore, la saudade per chi è partito, il quotidiano, le conquiste, gli incontri e gli addii della vita. Canta le storie di donne, prostitute, donne che vedono i loro uomini partire in mare, donne che vegliano il mare. Fado è un viaggio dell’anima tra vecchie melodie, bossa nova e jazz fino ad arrivare alla poesia di Fernando Pessoa.