ALATRI – L’opposizione ricorre al Tar contro la delega attribuita a Lisi

“Abbiamo incaricato l’avvocato Vincenzo Galione di notificare il ricorso al TAR contro la decisione del sindaco di Alatri di attribuire la delega per il “centro storico” al presidente del Consiglio comunale dottor Fausto Lisi.

Abbiamo confidato in un responsabile atto di revoca da parte del sindaco stesso, per l’evidente illegittimità delle deleghe assegnate a tutti i consiglieri comunali della maggioranza, oltrepassando i netti limiti definiti dallo Statuto e dal Regolamento, oltre che dalla legge sugli enti locali. Tale atto non c’è stato, anzi, con l’attribuzione di una delega operativa o para assessorile allo stesso presidente del Consiglio  si è voluto compiere una forzatura ancora più eclatante, perché è evidente che la delega contrasta con la funzione di garanzia che il Presidente è tenuto ad esercitare a tutela dell’intera assemblea e di ogni suo singolo componente.

Abbiamo ricordato come questa prassi, sconsiderata dal punto di vista istituzionale,  determini una grave confusione di ruoli, anche nei confronti della struttura burocratica dell’ente i cui dirigenti si vedono sovrapposta una figura politica che esercita funzioni operative, improprie e persino rischiose sotto il profilo delle responsabilità erariali.

Abbiamo sottolineato come questa confusione non possa essere tollerata, prima di tutto, per ragioni molto pratiche, che investono il diritto dei cittadini ad essere bene amministrati. La confusione dei ruoli, infatti, rende incerto, e perciò meno efficace, il governo della città che ha bisogno prima di tutto di chiarezza, di compiti precisi, di competenze vere.

Abbiamo circoscritto il ricorso alla sola figura del Presidente del Consiglio perché è il caso emblematico di questa situazione, che ancora ci auguriamo possa essere superata con un atto di personale assunzione di responsabilità da parte del sindaco e, per quanto lo riguarda, dello stesso presidente del Consiglio”.

 

Enrico Pavia, Tarcisio Tarquini, Roberto Addesse, Nazzareno Costantini

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