ANAGNI – Inceneritore Marangoni, in via di valutazione la richiesta di riapertura
Il prossimo 8 novembre in Regione Lazio, presso l’ufficio delle Valutazioni di Impatto Ambientale, si analizzerà la richiesta della società proprietaria dell’inceneritore Marangoni ad Anagni, in piena Valle del Sacco sulla sua possibile rimessa in funzione. L’autorizzazione all’esercizio (concessa con decreto commissariale n.47 del 2006) era scaduta a settembre e la proprietà ha presentato alla Regione una richiesta di VIA per un “Impianto di termodistruzione di rifiuti non pericolosi limitatamente a pneumatici fuori uso con produzione di energia elettrica”.
L’inceneritore era nato come impianto di servizio della adiacente fabbrica di pneumatici e da tempo è sotto accusa per la qualità dell’aria nella zona di Osteria della Fontana ad Anagni tantochè nel 2009 un incidente con fuoriuscita del cosiddetto “Carbon Black”, portò il comune e le autorità sanitarie a realizzare indagini che accertarono livelli eccessivi di Diossine e Policlorobifenili (PCB) sui terreni vicini tanto da decretare l’interdizione alla coltivazione e all’allevamento in un raggio di 500 m dall’inceneritore, ordinanza tuttora attiva.
“La salute dei cittadini venga prima di tutto, e in un quadro di precarietà ambientale come quello della Valle del Sacco chiediamo all’Amministrazione Comunale di esprimersi contro la richiesta di Marangoni – dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – e alla Regione di ostacolare questo nuovo impipanto. L’inceneritore ricade pienamente nel perimetro del SIN per la bonifica della Valle del Sacco, ribadiamo la nostra richiesta di moratoria per ogni impianto industriale ad alto impatto ambientale in questo territorio così già pesantemente colpito, chiedendo che venga impedito tale ulteriore scempio territoriale”.
Negli scorsi anni per l’impianto fu anche progettata una riconversione a inceneritore di materiale residuale di autovetture, cosiddetto “Car Fluff”, progetto fortemente contestato dalla popolazione locale e rigettato dalla Regione Lazio per l’elevato impatto ambientale; sulla vicenda si era espresso anche il TAR del Lazio respingendo il riscorso della Marangoni contro il diniego della Regione.
I volontari del cigno verde ricordano poi che sono di pochi giorni fa le notizie di stampa circa un’indagine della Procura di Frosinone, nell’ambito del procedimento giudiziario per disastro ambientale causato dalla Marangoni Tyre, volta ad accertare l’aumento di patologie tumorali tra gli abitanti che risiedono nei pressi dell’impianto.
Legambiente Lazio