ARPINO – Convegno No al Referedum, il resoconto
Si è tenuto nei giorni scorsi ad Arpino un interessantissimo convegno sulle ragioni del NO alla proposta riforma della Carta costituzionale sulla quale saranno chiamati ad esprimersi i cittadini con il referendum del prossimo 4 dicembre.
L’incontro è stato organizzato dal Comitato di Società e Famiglia per il NO di Frosinone ed ha registrato una nutrita presenza di interessati tra cui si annoverano gli ex Sindaci di Arpino Saverio Zarrelli, Antonio Sardellitti e Romolo Rea, gli ex Assessori comunali Iolanda Gabriele, Pierpaolo Gradogna ed Enrico Parisi, l’ ex Presidente del Consiglio comunale di Sora Giacomo Iula ,il Consigliere comunale di Santopadre Franco Dei Cicchi e il Presidente della associazione “Dante Alighieri” Enrico Quadrini.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Arpino Avv. Renato Rea , del Presidente della XV Comunità Montana Ing. Gianluca Quadrini e del Segretario provinciale di Società e Famiglia Sig. Bruno Frioni, c’è stata l’introduzione dell ‘ Avv. Francesco Rabotti , Presidente del Comitato Società e Famiglia per il NO di Frosinone, che ha coordinato i lavori del convegno.
A seguire gli interventi dei relatori : il Dott. Marco D’Agostini, esperto di riforme istituzionali, ha preso per primo la parola evidenziando i profili critici delle soluzioni individuate con la riforma in questione concernenti aspetti come: la pluralità dei procedimenti legislativi, il rapporto Stato, Regioni a Statuto ordinario e Regioni a Statuto speciale, l’eliminazione delle provincie,nonché l’impatto della nuova legge elettorale, c.d. Italicum, sull’equilibrio tra i vari poteri dello Stato.
E’ poi intervenuto il Prof. Elvio Covino, Presidente nazionale di Società e Famiglia, il quale ha rappresentato la propria esperienza di cittadino e professionista che ad un certo punto della propria vita ha avvertito l’esigenza di mettersi al servizio della comunità politica e proprio per questo assieme ad altri amici ha fondato il partito Società e Famiglia, per dare un contributo innovativo alla organizzazione politica della società fondato sul concetto di famiglia. Si è poi soffermato sulle ragioni per le quali il partito ha deciso di pronunciarsi per il NO al referendum, illustrando alcuni aspetti applicativi della riforma ed evidenziandone i riflessi negativi. Nel corso dell’intervento ,inoltre,sono state messe in risalto talune critiche costruttive nei confronti dei provvedimenti adottati dall’attuale governo e da quelli che lo hanno preceduto negli ultimi anni,governi che non hanno centrato l’obbiettivo prioritario del servizio al bene comune.
Infine è stata la volta dell’On. Giuseppe Gargani , già deputato ed eurodeputato,con molteplici esperienze di governo in particolare al Ministero della Giustizia,attuale Presidente nazionale del Comitato Popolare per il NO ,che con magistrale sapienza ha espresso tutte le proprie riserve e preoccupazioni in ordine alla proposta legge di riforma con particolare riferimento all’impatto negativo sul principio di sovranità popolare e su quelli di rappresentatività e di partecipazione,pilastri della organizzazione democratica della società,alla confusione e divisione che caratterizza il testo della riforma, a differenza della Costituzione del 1948 connotata da chiarezza ed unità. Ha poi invitato l’uditorio a tenere ben presente che la Costituzione non è paragonabile e pertanto non va confusa con una legge ordinaria ,costituendo la legge fondamentale di ogni Stato nella quale si deve identificare l’intero popolo. A tal proposito ha ricordato la definizione di Tocqueville secondo cui “ la Costituzione serve ad evitare la dittatura della maggioranza”.
Ancora ha evidenziato che i tanto sbandierati risparmi possono messere benissimo conseguiti con modifiche dei regolamenti della Camera e del Senato, e che il problema non sono i costrutti normativi, bensì la volontà politica e la caratura morale e professionale degli attori politici.
Infine si è soffermato sulla circostanza che per effetto della riforma : le Regioni assumono natura meramente amministrativa; si delinea un presidenzialismo strisciante – anche se formalmente permane un impianto parlamentare – che accentra nelle mani del Presidente del Consiglio dei Ministri poteri abnormi ( financo, in ipotesi, quello di nominare il Presidente della Repubblica , che, di conseguenza, non potrà più essere il garante dell’unità nazionale);i nodi problematici che frenano la crescita e lo sviluppo del Paese, quali il malfunzionamento della giustizia e l’eccesso di burocrazia ,aumentano anziché ridursi.
E’ seguito un fitto dibattito che ha permesso di approfondire ulteriormente i temi sviluppati dai relatori .