FROSINONE – Danni da talidomide, il patronato Coldiretti al fianco delle vittime
Tutti gli italiani danneggiati e menomati dal farmaco talidomide, che mezzo secolo fa veniva prescritto alle donne incinte per limitare i fastidi delle nausee da gravidanza, saranno risarciti. Finora lo Stato si era limitato a indennizzare soltanto i nati dal 1959 al 1965, mentre adesso il diritto è stato riconosciuto anche ai nati negli anni 1958 e 1966. Il talidomide – come accertato dalla Commissione Medica Ospedaliera di Roma a seguito di una istanza inoltrata al Ministero della Salute dal patronato Epaca della Coldiretti di Frosinone – ha causato malformazioni nei neonati perché il suo principio attivo ha favorito infermità da focomelia, che impedisce la crescita e la corretta formazione degli arti superiori e inferiori. La prima istanza avanzata dal patronato ha avuto esito positivo, con il riconoscimento al ricorrente (come previsto dalla legge n.244 del 24.12.2007) di un indennizzo mensile fino a 4.000 euro e di un assegno comprensivo degli arretrati maturati sia dai diretti interessati, che dai familiari che li assistono per un ammontare di 190.000 euro (nella fattispecie per il periodo che va da gennaio 2008 a dicembre 2011). Il farmaco fu vietato alle partorienti dal Ministero della Sanità nel 1962, quando fu dimostrato che non era mai stato testato su animali in gravidanza. Tuttavia rimase ancora per qualche tempo in commercio. “È stata fatta una doverosa operazione di giustizia sociale che pone fine a una odiosa discriminazione che penalizzava alcuni solto in ragione dell’anno di nascita e non del danno subito dal talidomide” commenta Marilena Tombolillo, responsabile provinciale del patronato Epaca della Coldiretti di Frosinone. “Abbiamo già assistito con successo 3 nostri associati, ottenendo in loro favore indennizzi mensili e arretrati. La lista dei ricorrenti è ancora lunga. Ma finora abbiamo potuto assistere, in questa battaglia di diritti, soltanto i nati tra il 59 e il 65. Con l’estensione del diritto anche ai nati negli anni 58 e 66 lo spettro dei beneficiari si amplia, anzi si completa. Purtroppo su tale triste pagina della nostra storia recente non è stata fatta la giusta informazione. I nostri uffici – aggiunge Tombolillo – sono a disposizione di tutte le vittime del talidomide oggi legittimate a richiedere il risarcimento e l’indennizzo mensile”.