FROSINONE – Paventata chiusura di due distretti sanitari provinciali, FP CGIL contro Zingaretti

La FP CGIL è fortemente critica rispetto alla recente proposta dell’Atto di Autonomia Aziendale della ASL di Frosinone inviata alle OO.SS. il 16 novembre u.s. per tutta una serie di valutazioni che si riserva di produrre dettagliatamente al tavolo aziendale convocato lunedì mattina, ma “DA SUBITO” anticipa e ribadisce la propria ferma contrarietà alla prospettata cancellazione di ben 2 Distretti Sanitari rispetto ai 4 attuali.
La FP CGIL fa appello ai Sindaci della provincia, perché se tale ipotesi si realizzasse sarebbe inferto un colpo mortale per la sanità pubblica nella nostra ASL, in termini di assistenza sul territorio e di integrazione socio sanitaria. La proposta avanzata è in aperto contrasto con ogni logica di programmazione sanitaria e con la recente legge di riordino dei Servizi Sociali n°11/2016, che prevede uno stretto rapporto e coincidenza tra il distretto sanitario ed il distretto sociale, i cui ambiti territoriali devono coincidere. Se allora gli attuali distretti sociali provinciali sono 4, come possono i distretti sanitari diventare 2? È il preludio di una sorta di “reazione a catena” che si vuole innescare a danno della popolazione più fragile e in barba a quel “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio” che ha ispirato il legislatore regionale ma che evidentemente a Frosinone consapevolmente nessuno intende realizzare?
Le leggi di riforma sanitaria – e in particolare la n. 229/99 – prescrivono un giusto rapporto tra popolazione e numero di distretti: nella ASL di Frosinone i 4 Distretti presenti attualmente hanno un numero di abitanti nettamente superiore a quanto stabilito come minimo (62.000 abitanti). Il bacino di utenza complessivo di riferimento per la ASL di Frosinone risulta infatti pari a 497.678 abitanti (dato ISTAT 2013), per cui mediamente ogni Distretto provinciale vede attualmente distribuita sul proprio territorio una popolazione doppia rispetto al minimo stabilito dalle normative nazionali e regionali! La riduzione a 2 distretti – a fronte di una elevata complessità del territorio con una varietà di caratteristiche geomorfologiche, un gran numero di Comuni anche di piccole dimensioni e montani, la presenza di un alto tasso di popolazione anziana con polipatologie croniche – impedirà una efficace programmazione sanitaria per cui i Distretti non potranno più svolgere efficacemente la loro azione di tutela della salute e di garanzia dei servizi ai cittadini.
La FP CGIL denuncia con forza questo tentativo di distruzione della sanità territoriale a Frosinone che passa attraverso la cancellazione dei Distretti sanitari e il progressivo disconoscimento del loro ruolo di “Garanzia della presa in carico e della continuità assistenziale, sia mediante la produzione diretta dei servizi e delle prestazioni, sia attraverso l’acquisizione degli stessi da altri soggetti aziendali ed extra aziendali, pubblici e privati accreditati”, che – piaccia o no all’attuale Commissario della Azienda Sanitaria Locale – è previsto dal d. lgs 502/92 e dalle stesse Linee Guida Regionali, pertanto Zingaretti dovrà pronunciarsi al riguardo…
E’ sbagliata ed illegittima la scelta della ASL di Frosinone di attribuire al Dipartimento dell’Assistenza Primaria e delle Cure Intermedie un ruolo di direzione di Servizi territoriali che solo il Distretto può ricoprire! Pensiamo ad esempio alle Case della Salute o a tutte quelle prestazioni sociosanitarie previste nei piani attuativi locali e nei piani di zona che la legge prescrive siano organizzate dai Distretti Sanitari in sinergia con gli Uffici di Piano.
A Frosinone la nuova proposta di Atto Aziendale della ASL rappresenta un generale peggioramento per l’offerta sanitaria ai cittadini di questa provincia, ma soprattutto rischia di determinare una pericolosa scelta di concentrazione del potere decisionale aziendale in pochi “fidati” interlocutori.

CGIL FP Frosinone
Beatrice Moretti
Antonio Sessa

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