FROSINONE – Quadrini sulle province dopo il No referendario: Sopravvivono ma senza fondi

Dopo la vittoria del No al referendum costituzionale del governo Renzi, le province sono state confermate tra le istituzioni costitutive della Repubblica, ma i continui tagli dei trasferimenti statali impediscono di fatto, la loro sopravvivenza. Mancano i fondi e per tale motivo sarà impossibile redigere il bilancio per il 2017. Questo il problema posto anche al Capo dello Stato Mattarella dal presidente dell’Unione delle Province Italiane Achille Variati.

“La situazione in cui versano tutte le Province – dichiara il consigliere provinciale di Forza Italia Gianluca Quadrini – è grave. La riforma Delrio del 2014, ha prosciugato le risorse e il personale. Di questo passo, se non interverrà un provvedimento straordinario per tentare di lenire i tagli a cui sono state sottoposte, le porterà al dissesto. Nonostante ciò, sono rimaste di competenza delle Province la gestione delle strade provinciali e la regolazione della circolazione stradale, l’edilizia scolastica, le risorse idriche, la programmazione provinciale della rete scolastica, le funzioni fondamentali pianificazione territoriale, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, l’autorizzazione e il controllo in materia di trasporto privato, la gestione, la raccolta e l’elaborazione dei dati di assistenza tecnico-amministativa agli enti locali, la promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Dopo la riforma Delrio abbiamo cambiato il volto alle Province, efficientato la spesa, ridotto il personale e fatto di questi enti la “casa” dei Comuni. Eppure, i consiglieri provinciali non ricevono più indennità per fare tutto ciò”.
“Le Province vanno quindi messe in sicurezza finanziaria, certo non si intende tornare a quelle che erano un tempo, ma abolirle sarebbe un errore. La riforma Delrio aveva posto le premesse per accompagnarle all’eliminazione, ma ora i nodi vengono al pettine e il ‘no’ referendario ha interrotto un percorso che va ripensato. E’ necessario quindi che il Governo intervenga con un provvedimento d’urgenza per adottare quelle misure correttive che erano state individuate quali interventi urgenti a garanzia dei servizi essenziali erogati dalle Province Una richiesta che vale almeno 650 milioni per azzerare i tagli 2017 e congelare una situazione certificata tempo fa dai numeri della Sose sulle gravi emergenze delle entrate provinciali. Se non si riuscirà a risolvere questa emergenza, -conclude il consigliere azzurro-le ripercussioni sui servizi ai cittadini saranno pesantissime.”

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