Si tratta di un vero e proprio patto, almeno sotto il punto di vista dell’innovazione culturale e ambientale, il percorso condiviso che è stato disegnato dal comune di Frosinone e dai dirigenti scolastici degli istituti inferiori, medi e superiori del capoluogo, sulla materia della qualità dell’aria. Il sindaco, Nicola Ottaviani, infatti, ha promosso un tavolo di confronto con i dirigenti scolastici per verificare la disponibilità all’effettuazione del prolungamento della domenica ecologica, fissata per il prossimo 22 gennaio, fino all’intera giornata di lunedì 23, attraverso la chiusura delle scuole pubbliche e private e lo spegnimento dei relativi impianti di riscaldamento. In questo modo, si avrebbe la possibilità di effettuare un test, utile sotto il profilo empirico e scientifico, per verificare se il blocco della circolazione degli autoveicoli, nella zona a traffico limitato, per un periodo superiore alle 24 ore, sia in grado di produrre, effettivamente, benefici sui livelli di PM10 immessi nell’aria dalle combustioni. Bisogna considerare, del resto, che ogni giorno, a fronte di circa 50.000 residenti, entrano in città altre 100.000 persone circa, con il relativo carico emissivo che comporta un notevole innalzamento dei livelli del PM10, sicuramente dannoso per la salute dei cittadini e delle famiglie. Con i presidi delle scuole, dunque, insieme all’assessore all’ambiente Flora Ferazzoli, il sindaco Nicola Ottaviani ha tracciato un percorso di formazione e di informazione, volto all’acquisizione della consapevolezza, da parte delle famiglie e degli studenti, della necessità di adottare comportamenti che favoriscano il risanamento della qualità dell’aria, come l’utilizzo del trasporto pubblico, adeguato dal Comune di Frosinone ai migliori standard europei sul rispetto dell’ambiente, ovvero una maggiore attenzione nell’utilizzo degli impianti di riscaldamento civili, limitando, al minimo, le biomasse e la temperatura interna agli edifici residenziali.
Erano presenti all’incontro di questa mattina, Laura Fain (“S. Agostino”), Maria Rosaria Villani (Iis “Bragaglia”), suor Maria Rosa Vitelli (scuola per l’infanzia “San Giuseppe”), Alessandro Di Fonzo (centro provinciale istruzione adulti), Teresa Orlando e Luigi Musilli (Iis “Angeloni”), Giovanni Guglielmi (istituto comprensivo Frosinone IV), Monica Fontana (istituto comprensivo Frosinone III), Erminia Gnagni (Iis “Turriziani”), Patrizia Carfagna (Iis “Brunelleschi-Da Vinci”), Livio Sotis (“Severi”), Mara Bufalini (istituto comprensivo Frosinone II), Lorenzo De Simone (istituto comprensivo Frosinone I), oltre alle dottoresse Teresa Petricca e Marzia Armida, dell’associazione dei medici di famiglia per l’ambiente, che hanno illustrato i problemi e le criticità connesse alla esposizione prolungata alle polveri sottili da parte dei cittadini. “Gli interventi che abbiamo adottato in questi anni si stanno rivelando efficaci – ha dichiarato Nicola Ottaviani – tanto è che siamo passati da 114 sforamenti nel 2015 a 84 nel 2016, con una riduzione del 30% che è tra le più sensibili in assoluto. Solo con il coinvolgimento, però, delle scuole e delle famiglie, sarà possibile acquisire la consapevolezza che, al di là della posizione geomorfologica ed orografica della città, si possa incidere sulla qualità dell’aria, anche attraverso comportamenti coscienziosi, utilizzando i mezzi pubblici e moderando la quantità e la qualità del riscaldamento civile, oltre che industriale “.