CECCANO – PSI, attacco all’amministrazione dopo l’ultimo consiglio comunale

La replica tardiva del Sindaco in chiusura del Consiglio Comunale del 21 febbraio scorso lascia sbigottiti e anche inorriditi e offesi per un modo di fare che, se per mesi è voluto sembrare quello “di uno sprovveduto”, oggi si palesa in tutta chiarezza come l’ennesimo disperato tentativo, volontario e spregiudicato, di continuare a gettare fumo o polvere negli occhi dei cittadini ceccanesi, per mero profitto personale in termini di immagine e di preservazione di una stima comunque ormai e irrimediabilmente in caduta libera presso l’opinione pubblica.

Quello che il Sindaco ha rappresentato nei cinque minuti più tristi e infausti del suo mandato di certo non rappresentano oggi né Ceccano né la sua guida amministrativa cui ha cercato di ricondurre <<un rispetto delle regole e delle leggi, una onestà intellettuale>> francamente non sempre pervenute.

Quanto da noi qui contestato è dimostrato dai fatti e dalle azioni di questa maggioranza amministrativa e trova fondamento non tanto nelle finalità o nelle motivazioni delle azioni intraprese, pure legittimate da una qualsivoglia propria visione politica, ma nella loro attuazione, costantemente in difetto di regolarità o completezza dei passaggi amministrativi necessari e richiesti dalla legislazione vigente:

vedi la gestione autorizzativa e contabile delle ultime due iniziative natalizie; vedi la mancanza della gara di appalto per il trasporto scolastico; vedi il mancato rispetto delle norme che regolamentano le attività dei LL.PP; vedi la proroga del servizio di raccolta dei rifiuti urbani (differenziata) in assenza di un nuovo bando già pubblicato; vedi il taglio dei cipressi al Cimitero cittadino in assenza di un parere tecnico, redatto e recepito dall’Amministrazione comunale solo dopo l’abbattimento; vedi l’incapacità di richiedere e dunque ottenere finanziamenti extra bilancio che siano anche solo regionali, per non dire comunitari; vedi l’incapacità di promuovere il territorio in ogni ambito; vedi l’isolamento amministrativo che tiene Ceccano lontana dalle altre Associazioni dei Comuni; vedi la riduzione drammatica della percentuale di differenziata, passata da un quasi 70% a un miserevole “sotto il 45%”; vedi la crescita costante degli sforamenti dei livelli di polveri sottili registrata negli ultimi due anni; vedi le bugie sull’ACEA; vedi la mancanza della manutenzione stradale; vedi l’affidamento a privati della pubblica illuminazione.

Le rappresentazioni fatte dal Sindaco Caligiore della città, delle motivazioni che animano la sua maggioranza, della sua presunta incisività amministrativa, della sua presunta onestà intellettuale, quelle magari si che le ha potute vedere in qualche film di recente uscita.

Certo è che quel film non è stato girato nella nostra città, e almeno non nell’ultimo anno e mezzo.

L’altro giorno c’erano poche e semplici cose che per onestà intellettuale, qualora Caligiore ne sia davvero dotato, avrebbe potuto fare in Consiglio Comunale: guardare in faccia la sua originaria maggioranza in frantumi, prendere coscienza finalmente della sua fallimentare esperienza amministrativa, chiedere scusa alla cittadinanza per i danni amministrativi arrecati o previsti per il futuro, oltre che per le occasioni che non ha saputo cogliere, e rassegnare le dimissioni.

Niente di tutto ciò. Il lunedì grasso ceccanese è stato anticipato di una settimana con uno spettacolo circense di tutto riguardo, e andato in scena con tanto di truppe cammellate e autoincensatori, senza un motivo, un perché o una giustificazione che possa essere considerata neanche lontanamente verosimile o sostenibile da chiunque altro dotato di buon senso.

Il Consiglio di martedì è stata la goffa messa in onda di inesattezze, smascheramenti reciproci e involontari su strategie inutili quanto sciocche, escogitate dai sopraffini Richelieu della maggioranza per evitare il confronto o il solo chiarimento su quello che ormai, di fatto, è il segreto di Pulcinella: il fallimento amministrativo e politico di Caligiore e i suoi.

La discontinuità tra il passato il presente c’è e si vede, diciamo noi; non serve affannarsi tanto a ricordarla o a evocarla: è ormai sotto gli occhi o sulle bocche di molti, se non già di tutti, e sarebbe ingiusto o presuntuoso da parte di chi fa opposizione reclamare la paternità  esclusiva di questo smascheramento: per meglio dire, già da soli vi bastate.

Quindi, buon carnevale Sindaco Caligiore; l’auspicio e che dopo le frappe, gli struffoli e il gran ballo della contea, Lei, Ruspandini & Co. gettiate definitivamente la maschera e Vi facciate da parte, per il bene della città e in segno di rispetto per coloro che, inconsapevoli, sono caduti nel vostro “grande bluff”.

PSI- Sezione “S. Pertini” Ceccano

Il Segretario – Antonio Ciotoli

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