FROSINONE – Area di crisi complessa, le aspettative dell’UGL

“Ci aspettiamo di conoscere al più presto le misure a sostegno delle imprese che ricadono all’interno dell’Area di crisi complessa e gli strumenti a disposizione per superare le difficoltà e puntare al rilancio economico e occupazionale”. E’ questo il monito lanciato dal segretario generale dell’Ugl Frosinone Enzo Valente.
L’Area di crisi complessa, fortemente voluta dal territorio, sotto l’impulso dei rappresentanti di Vertenza Frusinate ha, ad oggi, rappresentato una boccata d’ossigeno per oltre cinquecento disoccupati e le relative famiglie, che hanno ottenuto il riconoscimento di 12 mesi di mobilità in deroga. Per altre sei aziende dell’area Frosinone-Anagni, che hanno al loro interno trecento dipendenti, dopo gli accordi sottoscritti sia in Regione Lazio che al Ministero del Lavoro, sta per arrivare la proroga della Cassa Integrazione Straordinaria. Provvedimenti che però non bastano: “La nostra preoccupazione – sottolinea Valente – è che si siano fatti tanti annunci ma pochi passi concreti, come accaduto con l’Accordo di Programma. Ci auguriamo che questa volta gli strumenti a disposizione delle aziende siano fruibili veramente e non inaccessibili come accaduto nel documento sottoscritto per l’area Frosinone-Anagni-Fiuggi. Chiedere ad un albergatore della città termale di fare un investimento da 20 milioni di euro, credo sia fuori da ogni logica. Il tessuto economico della nostra provincia è composto sostanzialmente da piccole e medie imprese ed è a loro che occorre rivolgersi e dare la possibilità di uscire dalla crisi”. Vanno bene le politiche attive ma devo andare di pari passo con quelle passive: “Il 2017 – osserva il segretario della Ugl – non è l’anno della ripresa come molti auspicavano, e dunque altre centinaia di famiglie ciociare resteranno senza reddito. E’ necessario sostenerle con nuovi ammortizzatori sociali”. La Federlazio, nel corso della presentazione dell’ultimo report sulle Pmi frusinati, ha evidenziato una ripresa economica: “Il leggero miglioramento del quadro – rileva Valente – non è sufficiente per aumentare il livello occupazionale. Occorre una crescita del 2%, mentre quella attuale è vicina al 1%. Da questo punto di vista la situazione è migliorata nel sud del nostro territorio dove a fare da traino sono gli investimenti della Fca che, in questi giorni, sta dando vita a corsi di formazione per centinaia di giovani. L’azienda automobilistica non può però risolvere tutti i problemi. Per il territorio del cassinate, e per quello del sorano, riconosciuto come Area di Crisi non complessa, chiediamo che ci si attivi subito con Regione Lazio, Comitato di Sviluppo e le associazioni di imprese per la promozione degli strumenti a disposizione delle aziende di questa parte del territorio. In ultima analisi – conclude il segretario Ugl – chiedo la partecipazione, al tavolo provinciale del lavoro, anche dei vertici degli assessorati regionali per dare un respiro più ampio alla discussione”.

Potrebbero interessarti anche...