FROSINONE – Caccia chiusa o no? Fare Verde commenta così
di
redazione
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6 Febbraio 2017
Il 31 Gennaio 2017 è arrivata la chiusura della stagione venatoria 2016/2017 ma come in tutte le disposizioni all’Italiana maniera è rimasta aperta nel Lazio fino al 9 Febbraio per il colombaccio, la cornacchia e la ghiandaia. Fare Verde ogni anno stila l’elenco dei morti e dei feriti tra gli esseri umani in tutta Italia: sono 31 le morti accertate tra i cacciatori colpiti da proietti o decduti per cause collegate; 42 sono i cacciatori rimasti feriti durante la stagione venatoria e 6 sono gli ingnari cittadini rimasti feriti. Fare Verde analizza brevemente i dati rispetto alla passata stagione venatoria: i decessi sono in contrazione rispetto alla stagione venatoria 2015/2016 per numero e sono passati da 38 a 31 come è in contrazione il numero dei feriti che passa da 84 a 48. La caccia si conferma un’attività per anziani in cerca di emozioni forti che vogliono uscire dalla noia mortale del declino della vita tanto è vero che attualmente, la maggior parte dei cacciatori ha un’età compresa tra i 65 e i 78 anni con l’età media è in aumento. Questo ultimo dato è confortante perchè vuol significare che le aspettative di vita venatoria per i cacciatori è ridotta e legata agli acciacchi senili. Ciò spiega anche il numero in contrazione degli incidenti di caccia in quanto la scarsa attitudine fisica dei cacciatori li ha portati ad una attività venatoria sedentaria (postazione fissa) che di fatto riduce quelli che vengono chiamati incidenti di caccia legati al numero delle probabilità di azioni maldestre e contrarie alla vita in quanto sono sempre meno i cacciatori che vagano per le campagne per problemi legati alla deambulazione e al vigore fisico. Fare Verde si augura infine che lo Stato e le Regioni in attesa di un auspicabile stop definitivo e perpetuo alla caccia mettano mano al comparto con calendari di divieto ad anni alterni su tutto i territori regionali per permettere il ripopolamento naturale degli animali selvatici. Nel frattempo diventa indispensabile la necessità da parte dello Stato di disciplinare l’età massima per la caccia con prove pratiche attitudinali per l’uso delle armi da sostenere anno per anno riservate ai cacciatori con età superiore ai 70 anni. Prove pratiche attitudinali per l’uso delle armi che dovrebbero essere a pagamento, e da sostenere sotto lo stretto controllo dello Stato, per accertare la conoscenza delle leggi sulle pratiche venatorie e disciplinare precise limitazioni sul calibro dell’arma da usare rispetto alla capacità fisica in modo di mettere in condizione i nonnetti di essere letali il meno possibile.
Fare Verde Provincia di Frosinone
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