ROMA – Legambiente parte civile nel processo sulla discarica di Malagrotta
Si è celebrata ieri, nell’aula bunker di Rebibbia, davanti la 3° sezione della Corte di Assise di Roma, la prima udienza del processo per disastro ambientale e avvelenamento delle acque che vede tra gli imputati Manlio Cerroni, ex signore dei rifiuti di Roma e proprietario della discarica di Malagrotta, con Legambiente costituita in giudizio come parte civile.
“Siamo costituiti parte civile in nome del popolo inquinato – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – perchè per interi decenni il nostro territorio è stato avvelenato dalla mala-gestione dei rifiuti, con una dittatura delle discariche che ha di fatto impedito l’avvio di una sana raccolta differenziata, lasciando Malagrotta e l’intera Valle Galeria devastata superficialmente e nelle falde acquifere sotterranee causato dallo spregiudicato e distruttivo conferimento dei rifiuti tal quale di Roma. Mai più discariche, e perchè avvenga, la capitale deve rapidamente abbandonare la raccolta con cassonetti stradali, passare tutta al porta a porta, avviare le logiche della riduzione e del riuso, dotarsi degli impianti necessari a trasformare ogni frazione”.
Nel dibattimento, la Corte tra l’altro, ha rigettato questioni preliminari su presunta nullità delle notificazioni di citazione in giudizio per gli imputati, ha autorizzato la richiesta di riproduzione audiovisiva del processo e ha ammesso le prove richieste dalle parti. Il processo è stato rinviato al 30 marzo per l’audizione di quattro testi.
“Chi inquina deve pagare e oggi questo può e deve avvenire, – dichiara Stefano Ciafani direttore nazionale di Legambiente – grazie soprattutto all’inserimento nel codice penale dei reati ambientali, dopo una battaglia ventennale che ha visto la nostra associazione in prima linea. Siamo parte civile perchè giustizia sia fatta per il disastro ambientale perpetratosi a Malagrotta negli ultimi decenni. Oggi non dobbiamo aver più bisogno di discariche e il ciclo dei rifiuti nel Paese si deve trasformare secondo la logica dell’economia circolare, fondata su prevenzione, riuso e riciclo in impianti di riciclo da costruire, soprattutto nel centro sud, dove tutte le frazioni diventano una risorsa, ma intanto chi ha inquinato paghi, anche in termini di bonifica della Valle Galeria, cosa peraltro già pagata dai cittadini con la tariffa rifiuti”